ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Vendevano false cittadinanze italiane. Nei guai un ex funzionario comunale

Luino, l’indagine coinvolge anche quattro brasiliani, accusati di corruzione

I poliziotti sono stati insospettiti dal crescente aumento di richieste per il passaporto da parte di brasiliani

I poliziotti sono stati insospettiti dal crescente aumento di richieste per il passaporto da parte di brasiliani

Vendevano false cittadinanze italiane a cittadini brasiliani. Cinque persone, tra cui un ex funzionario di un comune dell’Alto Varesotto, sono indagate per i reati di falso e corruzione. Le indagini sono state condotte dalla polizia di Stato di Luino nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Varese, che ha portato alla scoperta della rete dei falsari della cittadinanza, quattro brasiliani e l’ex funzionario comunale. L’attività degli inquirenti è partita da alcune anomalie riscontrate dagli agenti dell’ufficio passaporti del settore Polizia di Frontiera di Luino e ha consentito di individuare l’esistenza di due agenzie gestite da brasiliani, di cui una situata in provincia. Le due strutture vendevano cittadinanze ai loro connazionali, con la compiacenza dell’ex funzionario comunale che percepiva, per ogni pratica, compensi variabili tra 200 e 500 euro per garantire il tempestivo buon esito della procedura di riconoscimento. I poliziotti, in particolare, sono stati insospettiti da uno strano e crescente numero di richieste volte a ottenere il passaporto da parte di cittadini brasiliani naturalizzati italiani proprio pochi giorni prima, tutti domiciliati nella medesima zona di un comune dell’Alto Varesotto.

Addirittura, è stato riscontrato che ben 84 persone risultassero domiciliate presso lo stesso indirizzo, all’interno di un singolo appartamento. A seguito degli accertamenti, l’autorità giudiziaria ha disposto l’acquisizione della documentazione relativa alle pratiche di riconoscimento presente agli atti d’anagrafe e di Stato civile di quel Comune. I poliziotti del settore Polizia Frontiera di Luino hanno quindi analizzato la documentazione relativa a 362 persone, tutti cittadini brasiliani.

Oltre a numerose mancanze e incongruenze, è stato appurato che le istruttorie per le pratiche fossero state portate a termine in tempi record e senza che venissero effettuati i dovuti controlli circa la sussistenza dei requisiti per ottenere la naturalizzazione. Tutte le cinque persone coinvolte dovranno quindi rispondere dei reati di falso e corruzione.

Rosella Formenti