REDAZIONE VARESE

Usa e getta, costi per l’ambiente La ricetta: riciclo e rammendo

Stasera quarto incontro in aula consiliare dedicato alla sostenibilità delle scelte quotidiane

"Design usa e getta: una trappola da cui scappare". Alla serata dei Giovedì culturali, promossa da Comune e Pro loco, nell’aula consiliare, dalle 21, ritroveremo Laura Agnoletto Baj al quarto appuntamento del ciclo "Il design come cartina tornasole della nostra cultura". La relatrice, che ha maturato una lunga esperienza come designer curator a Milano e la docenza di antropologia culturale allo Ied di Como, solleciterà varie riflessioni. "Non dovrebbe esistere l’usa e getta – dice –. Dobbiamo andare verso il riciclare, il rammendare. La maglietta comprata a 5 euro, per noi un affare, comporta un prezzo ambientale e sociale elevatissimo. E anche l’obsolescenza programmata: alcuni aggiornamenti, che il cellulare non supporta più, ti costringono a cambiare modello. Dobbiamo dire no a tutto ciò".

In tempo di saldi, le parole di Agnoletto Baj aprono ragionamenti importanti. "Partirò da tre domande: design usa e getta, ma getta dove? L’usa e getta costa poco, ma quanti tipi di costi conosciamo? Cos’è il contrario dell’usa e getta, se non la condivisione?". Oggi sempre più siamo chiamati a scelte quotidiane consapevoli. "Il concetto di una società usa e getta fu pubblicizzato su Life Magazine il 1 agosto 1955: si mostrava con un’immagine liberatoria, in quanto questi oggetti fanno risparmiare tempo soprattutto nelle faccende domestiche. Pensiamo alle festicciole con piatti e bicchieri di plastica, in un attimo tutto viene messo in un sacco e gettato via. Ma dove, visto che la plastica è un materiale quasi indistruttibile? L’Africa, la Cina le Filippine sono le nostre discariche: ecco dove sono finiti per oltre un secolo le nostre pattumiere piene di oggetti usa e getta. Molti dei nostri prodotti finiscono poi in mare ed è così che sono nate enormi isole galleggianti pieni di oggetti fuoriusciti dal naufragio di navi cargo e anche di tutti i materiali di scarto che i fiumi riversano nel mare".

Silvia Vignati