LORENZO CRESPI
Cronaca

Una “comunità educante“. Affido e affiancamento in aiuto di bimbi e famiglie

Il Comune riunisce enti, scuole e associazioni che si occupano di minori. Obiettivo: individuare iniziative per prendersi cura dei nuclei in difficoltà.

Si intitola Affidarsi ed è un progetto pilota innovativo lanciato dal Comune di Busto Arsizio. L’assessorato ai Servizi sociali, avvalendosi della collaborazione della cooperativa Proges, ha deciso di avviare una progettazione territoriale partecipata per definire azioni volte a promuovere l’affido familiare e l’affiancamento familiare.

L’affido familiare è una forma di solidarietà e di intervento che permette a un minore proveniente da una famiglia in temporanea difficoltà di trovare accoglienza in una famiglia che, dopo essere stata adeguatamente formata, possa sostenerlo nel percorso di crescita e sviluppo. L’affido può prevedere anche forme di sostegno “leggero“, per poche ore settimanali o per i weekend. Nel frattempo la famiglia d’origine viene supportata e seguita dai servizi territoriali nel pieno recupero delle capacità genitoriali.

L’affiancamento “famiglia con famiglia“ prevede invece che una famiglia solidale sostenga e aiuti una famiglia in temporanea difficoltà, coinvolgendo i soggetti di entrambi i nuclei. La centralità dell’intervento passa dal bambino all’intero nucleo familiare e le sue risorse, poiché il minore stesso rimane di fatto presso la propria famiglia di origine. È un intervento spesso preventivo e basato su aiuti di tipo solidale a impronta comunitaria.

Nelle prossime settimane l’assessore all’Inclusione sociale e salute Maria Paola Reguzzoni promuoverà una serie di incontri di co-progettazione con tutti i soggetti collettivi che nel territorio operano in ambiti vicini ai bambini e alle famiglie: la cultura, lo sport, il tempo libero, il volontariato, gli enti religiosi, l’economia sociale e le scuole. Il primo appuntamento si terrà il 10 aprile alle 18 in Municipio.

Attraverso questi momenti l’ente pubblico promuoverà forme di condivisione e scambio tra i vari soggetti, così da coprogettare iniziative che vadano a sensibilizzare il territorio.

Diventa dunque fondamentale, oggi più che mai, lavorare sulla prevenzione e su azioni di “ben-essere“ comunitario. Un risultato possibile solo attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti i soggetti che sono punto di riferimento comunitario per le famiglie e per i minori, con lo scopo di una comunità educante.