Da smaltire ci sono tonnellate di tensioattivi, prodotti chimici usati per produrre detersivi, sostanze oleose e anche amianto da rimuovere, è il passo, atteso da anni per la bonifica dell’area, sede dello stabilimento, a cavallo tra Cairate e Fagnano Olona, dell’Insa, azienda chiusa dal 2013 e posta sotto sequestro.
Il complesso è avvolto dal degrado, ma ora dopo oltre dieci anni, qualcosa si muove, pochi giorni fa infatti a Cairate ha ottenuto il via libera il progetto esecutivo per la messa in sicurezza dell’area, quindi si potrà procedere con l’intervento di bonifica, per il quale i due comuni, Cairate e Fagnano Olona, hanno ottenuto a dicembre 2022 fondi regionali pari a 9,8 milioni di euro (9,3 milioni di euro a Cairate, maggiormente interessato dalla presenza della fabbrica, 500 mila euro a Fagnano Olona). Sono finanziamenti nell’ambito del programma di Regione Lombardia per interventi di rimozione di rifiuti abbandonati e messa in sicurezza di aree per prevenire il rischio di incendi e di contaminazione di terreni e falde, in presenza di rischi per la salute e per l’ambiente.
Va ricordato che la legge prevede che spetti ai comuni intervenire in gravi situazioni quali grandi abbandoni di rifiuti pericolosi e discariche abusive, ma l’onere può essere troppo pesante, quindi fondamentale l’intervento della Regione che mette a disposizione fondi sulla base di una dettagliata istruttoria tecnica. Dunque il progetto esecutivo ha avuto il via libera, ora si attende l’avvio della procedura di gara per l’affidamento delle operazioni di smaltimento che secondo la relazione tecnica richiederanno 8 mesi.
I tecnici hanno individuato le diverse tipologie delle sostanze da smaltire, un’analisi complessa effettuata con dispositivi tecnologici, ci sono tonnellate di detersivo stoccato, reagenti, sostanze utilizzate nella produzione e anche elementi in amianto da rimuovere, ma il percorso per la bonifica, atteso da anni è avviato.