Strage Samarate, un altare al mercato di Malnate per ricordare Stefania Pivetta

Malnate, amici e colleghe della donna uccisa insieme alla figlia si ritrovano dopo la tragedia: "Non le dimenticheremo mai"

Stefania Pivetta, 56 anni

Stefania Pivetta, 56 anni

Malnate (Varese) - Il mercato del sabato per Stefania Pivetta era quasi sicuramente una valvola di sfogo. C’erano le gioie che le regalavano i figli, a cominciare da Nicolò col quale, fresco di brevetto di volo, aveva fantasticato di visitare mezzo mondo: "Nicolò ha messo le ali", aveva affermato con fierezza. Ma c’era anche il malessere sempre meno nascosto sotto le ceneri che gli procurava quell’uomo ossessionato dai soldi e da piccole e grandi manie. La bancarella al mercato di Malnate, dove vendeva borse, cosmetici e spugne era diventato una specie di “punto di ritrovo“ per la clientela affezionata e per gli amici ambulanti. Ed è lì che ieri sono stati i colleghi ad allestire una specie di “altare“ con i fiori e una foto della donna. "Vogliamo ricordarla così e mandare a lei e alla figlia tutto il nostro affetto. Non le dimenticheremo". Il pensiero di tutti va naturalmente anche al figlio, in prognosi riservata dopo il delicato intervento alla testa a cui è stato sottoposto al San Gerardo di Monza.

«Non ho ancora realizzato che possa essere morta – dice in un post sulla sua pagina Facebook l’amica Pamela Rakovic –. Continuo a pensarti, perché per me tu ci sei sempre. Sono ancora qui che aspetto uno dei tuoi messaggi vocali di quattro minuti". "Adesso sei un angelo insieme con tua figlia", aggiunge un’altra amica, Borzas Flory. "La guerra, femminicidi e omicidi famigliari multipli. Spero possiate riposare in pace tu e Stefania", aggiunge Daniele Zarantonello.

Per Alessandro Maja il livore, meglio l’odio che gli viene riservato trova la sintesi nelle parole della madre di Stefania: "Cosa può averti spinto ad annientare un’intera famiglia, e ad avere praticamente ucciso anche noi che abbiamo perso una figlia e una nipote?".

Come dire: non ci possono essere motivazioni economiche, di difficoltà più o meno reali, più o meno gravi, che possano scatenare una follia del genere. "Non mi sono mai pentita del bene che ho fatto a persone che poi si sono allontanate. Alcune hanno approfittato della mia bontà. Ma io continuo a mettere il cuore in quello che faccio...", affermava Stefania lo scorso dicembre. Una sorta di testamento, nel suo ultimo Natale.