In calo la produzione industriale e stessa sorte anche per i numeri che certificano fatturato e le scorte di prodotti finiti rispetto al trimestre precedente: l’indagine di Confindustria Alto Milanese nel terzo trimestre dell’anno conferma che la congiuntura ha registrato un rallentamento, dovuto in parte alla pausa estiva, e che la produzione industriale è risultata in calo in tutti i settori. In particolare continua a preoccupare gli operatori la dinamica delle materie prime che restano care, con incrementi che solo in parte le imprese sono riuscite a trasferire sui prezzi di vendita, conseguente erosione dei margini aziendali e riduzione della capacità di autofinanziamento.
Segno negativo anche per il flusso dei nuovi ordini, sia nella componente estera sia in quella interna mentre rimangono sostanzialmente stabili i livelli occupazionali. Per quanto riguarda gli investimenti, per il prossimo semestre il campione è diviso a metà tra chi ha programmato spese in conto capitale e chi invece non le ha pianificate. Una dinamica che resta invariata rispetto alla scorsa rilevazione, nonostante gli aumenti dei tassi d’interesse praticati dalla Bce. Le prospettive a breve termine sull’andamento delle vendite sono sfavorevoli. Con riferimento ai prossimi sei mesi, il 27,5% delle aziende del campione si attende un incremento del fatturato (era il 33% nella passata indagine), il 45% un consolidamento, e un’azienda su quattro un abbassamento. Il clima di fiducia resta quindi improntato alla cautela. Conflitti e incertezza politica internazionale non fanno immaginare una rapida ripresa. Per quanto riguarda il settore Meccanico, il trimestre è caratterizzato da produzione industriale e fatturato in leggera contrazione. Il portafoglio ordini ha visto un freno sia delle commesse provenienti dall’estero sia degli ordinativi interni. L’aspettativa sul fatturato è positiva solo per il 6% delle aziende, stazionaria per oltre il 38%, mentre il 56% del campione pensa a un calo. Per i settori Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero l’analisi ha evidenziato un lieve indebolimento della produzione industriale, anche per motivi di stagionalità, e una flessione del fatturato e del livello delle scorte.