SARA GIUDICI
Cronaca

I buchi nei conti del teatro Giuditta Pasta di Saronno. Dubbi sui complici della contabile infedele

È stata avviata anche una causa civile per il risarcimento del danno, mentre il 16 luglio è stata inviata la segnalazione alla Corte dei Conti. Tino Volpi (presidente del Cda): “Non volevamo credere ai nostri occhi”

Il sindaco Augusto Airoldi e il presidente del cda del teatro Giuditta Pasta Tino Volpi

Il sindaco Augusto Airoldi e il presidente del cda del teatro Giuditta Pasta Tino Volpi

Saronno (Varese) – Non si esclude la presenza di complici, tanto che la denuncia è stata sporta contro ignoti e non solo contro la contabile infedele. È una delle novità emerse ieri dall’amministrazione comunale e dal consiglio di amministrazione del teatro Giuditta Pasta, che hanno voluto fare chiarezza sulla sottrazione di fondi alla fondazione: davanti a microfoni e telecamere, il sindaco Augusto Airoldi, il presidente del cda del teatro Tino Volpi e i membri della giunta.

"Abbiamo voluto questo momento per rassicurare amici e abbonati: il teatro supererà anche questa difficoltà” ha spiegato Airoldi. “Se dovessi dare un titolo alla giornata di oggi, direi “finalmente“ – ha detto –. Grazie al comunicato della guardia di finanza di ieri, amministrazione e cda sono stati sciolti dal vincolo di riservatezza imposto dalle autorità e ora possiamo spiegare cos’è successo. Purtroppo, non possiamo dire tutto perché in questa vicenda non c’è solo l’indagine dei finanzieri, ma anche quella della magistratura civile e contabile”. Airoldi ha ricostruito gli ultimi anni, ricordando come il precedente cda, nominato dal predecessore Alessandro Fagioli, avesse terminato il mandato senza approvare il bilancio: “Ci trovammo con una fondazione acefala e per questo nominai un cda composto da tre commercialisti di comprovata esperienza, che ci hanno permesso di gestire questa situazione con la massima trasparenza”.

La vicenda ha avuto inizio quando la fondazione ha chiesto un finanziamento da 80mila euro a una banca, che ha segnalato la presenza di debiti non risultanti a bilancio. Da qui sono partiti i primi accertamenti, che hanno evidenziato anomalie contabili, documentazione falsa e alterazioni nei bilanci. "Non volevamo credere ai nostri occhi, ma poi abbiamo trovato pagamenti registrati senza che il denaro fosse effettivamente versato ai fornitori” ha spiegato Volpi. Dopo una prima denuncia il 26 febbraio 2024 per bilanci falsificati, senza indicazione degli importi, un mese dopo è stato presentato un secondo esposto con dettagli più specifici: documenti falsificati, versamenti mancati e pagamenti non autorizzati per 66 milaeuro. La scoperta più eclatante è arrivata a maggio, con l’emersione di ammanchi per 332mila euro.

L’azione penale non è l’unica in corso: "A luglio – ha detto Volpi – è partita la causa civile per il risarcimento di 414.504 euro di somme sottratte e 35mila euro per danno di immagine”. Il 16 luglio è stata inviata la segnalazione alla Corte dei Conti.