SARA GIUDICI
Cronaca

Fondazione Giuditta Pasta, l’indagine sulla contabile infedele è nata dalla denuncia del presidente

Saronno, in sei anni la dipendente della fondazione che gestisce il teatro cittadino avrebbe sottratto 440mila euro, usati per spese personali tra cui shopping di abbigliamento

Ha indagato la Guardia di Finanza

Ha indagato la Guardia di Finanza

Saronno (Varese) – Viaggi e spese personali: così la contabile della Fondazione Giuditta Pasta, che gestisce l’omonimo teatro cittadino, avrebbe utilizzato i fondi sottratti alle casse dell’ente culturale finanziato anche dall’Amministrazione comunale. Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza la donna avrebbe sottratto 440mila euro “nascosti” con escamotage di bilancio che le avrebbero permesso di sottrarre denaro per 6 anni. La notizia è stata un fulmine a ciel sereno per l’intera città dove l’istituzione teatro è molto amata anche se da sempre al centro di scontri e confronti per i costi di gestione e mantenimento della sala di via Primo maggio.

L’ultimo capitolo della vicenda è iniziato l’ottobre scorso quando il presidente della fondazione avrebbe sporto denuncia alla procura di Busto Arsizio che ha incaricato la Finanza di effettuare gli accertamenti del caso. Secondo le indagini la dipendente avrebbe sfruttato il proprio ruolo per effettuare bonifici a suo favore, prelevare contanti e utilizzare la carta aziendale per acquisti privati. Gli approfondimenti hanno evidenziato come il raggiro sia andato avanti per diversi anni. Attraverso operazioni contabili artefatte, la donna sarebbe riuscita a coprire i prelievi, giustificandoli con registrazioni fittizie nei bilanci della fondazione. Il denaro sottratto proveniva principalmente dagli incassi della biglietteria: circa 350mila euro, ai quali si aggiungono 7.200 euro da assegni bancari e 82mila euro prelevati direttamente allo sportello.

Dalle analisi dei flussi finanziari, è emerso che parte delle somme sono state utilizzate per acquisti su piattaforme di e-commerce. Tra le spese individuate figurano anche capi d’abbigliamento, tra cui, ad esempio, maglioni e pantaloni per un valore di 800 euro. Sembra che il sistema fraudolento è stato scoperto quando la fondazione ha richiesto un finanziamento e sono emerse discrepanze nei conti. Gli approfondimenti hanno confermato che le cifre mancanti superavano di gran lunga quelle inizialmente ipotizzate. Stamane l’amministrazione comunale, con il sindaco Augusto Airoldi e gli assessori alla Cultura Laura Succi e al Bilancio Mimmo D’Amato, insieme al consiglio di amministrazione della Fondazione Giuditta Pasta, terrà una conferenza stampa per fare il punto sulla delicata vicenda.