Chi è Riccardo Bossi, il figlio del Senatur indagato per truffa. Dagli amori ‘famosi’ alle condanne

Ex pilota di rally, sposatosi giovane, è il padre della prima nipote del Senatùr. Il primogenito di Umberto non si è risparmiato guai giudiziari

Riccardo Bossi

Riccardo Bossi

Varese – Non riesce a stare lontano dai problemi, Riccardo Bossi. Figlio primogenito esattamente di quel Bossi lì, di Umberto: al fondatore della Lega, acciaccato dall’età, chissà che dolore dà l’ennesima peripezia giudiziaria del rampollo nato nel 1979 dal matrimonio con la prima moglie, Gigliola Guidali. Il 45enne rischia il rinvio a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato per aver – questa è l’accusa – incassato indebitamente il Reddito di cittadinanza dal 2020 al 2023. Duecentottanta euro al mese per 43 mesi. Cifre che vedono col binocolo quei cinquemila euro al mese che – ai tempi dello scandalo dei fondi pubblici del Carroccio usati per scopri privati – si diceva i rampolli di casa Bossi, Riccardo e Renzo, mettessero in tasca tutti i mesi come “paghetta”. Ma tant’è.

Pilota da rally

Come detto, Riccardo Bossi è un tipo a cui piace il brivido. Dopo qualche timido passetto nel partito – assistente di Francesco Speroni, eurodeputato nella stessa legislatura in cui Franco Bossi (fratello di Umberto) fu assunto come collaboratore da Matteo Salvini –, Riccardo è stato accompagnato alla porta e soprattutto alla portiera delle auto da rally. Ha infatti un passato da pilota ufficiale. Del presente lavorativo, poco si sa. 

Gli amori 

È stato sposato con Maruscka Abbate. Il matrimonio, celebrato il 7 agosto del 2005 a Varese, nella chiesa di Sant'Antonio della Motta, finisce cinque anni dopo non senza regalare la gioia di una figlia, Lavinia Sofia, la prima nipote del Senatùr. Seguono poi altre storie d’amore e flirt. Alcuni finiti pure sulle pagine dei giornali, dove Riccardo non disdegnava di andare, avendo anche tentato di approdare all’Isola dei Famosi. Tra le ex fidanzate c’è anche l’ex Pupa Rosy Dilettusa, sedotta e abbandonata dopo un anno di relazione. 

I guai giudiziari

Ma purtroppo per lui, la notorietà che lo insegue è solo quella negativa, legata alle denunce e alle condanne. Nel 2016 è stato condannato a un anno e otto mesi (pena sospesa) per appropriazione indebita aggravata per le presunte spese personali con i fondi del Carroccio. Avrebbe usato 158mila euro del Carroccio per pagare, tra l’altro bollette e pay tv. Nel 2017 era stato condannato a 9 mesi di reclusione e 400 euro di multa per truffa e insolvenza fraudolenta. Avrebbe acquistato merce di valore a Varese senza pagare il conto. Sul finire del 2019 aveva invece rimediato una denuncia da un ristoratore milanese per una cena a base di pesce e champagne mai pagata.