REDAZIONE VARESE

Imprenditrice rapinata nella sua villa: la svolta arriva grazie a un orologio

Indagati cinque uomini traditi dal tentativo di vendere parte del bottino di ANDREA GIANNI

Gerardina Corona, capitano della compagnia di Varese

Comerio, 13 aprile 2016 - Svolta nelle indagini dei carabinieri sulla rapina in villa, a Comerio, subita dall’imprenditrice 85enne Caterina Ossola nel giugno scorso. Cinque persone sono accusate di concorso in rapina aggravata e, oggi, compariranno davanti al gup di Varese, che dovrà decidere se mandarli a processo. Un 46enne, originario di Tradate e residente a Romano di Lombardia, nella Bergamasca, è stato arrestato e attualmente si trova in carcere. Altre quattro persone (di 35, 46, 54 e 60 anni) sono state denunciate a piede libero. Sono tutti residenti nel Varesotto.

Da quanto si è saputo, le indagini sono partite dal tentativo di rivendere alcuni oggetti di valore sottratti nella villa. I carabinieri sono riusciti a risalire all’uomo che aveva cercato di «piazzare» un orologio e, successivamente, sono state iscritte nel registro degli indagati altre quattro persone. La Procura di Varese ha chiesto quindi il rinvio a giudizio ed è stata fissata per oggi l’udienza preliminare. In cinque rischiano di dover affrontare un processo con l’accusa di concorso in rapina aggravata. La vittima del colpo, Caterina Ossola, è una nota e facoltosa imprenditrice di Comerio che, in passato, è stata la segretaria di Giovanni Borghi, il fondatore dell’azienda di elettrodomestici Ignis. I rapinatori erano entrati in azione di sera e, approfittando del buio, erano entrati nel giardino della villa mentre in paese, a poca distanza, era in corso un’esibizione di Enrico Ruggeri e Renato Pozzetto nell’ambito del festival Microcosmi.

Con il volto coperto da un passamontagna, armati di pistola, avevano minacciato l’anziana e la sua badante e si erano fatti portare fino alla cassaforte, all’interno della villa. L’imprenditrice era stata costretta ad aprire il forziere e a consegnare un orologio e monili d’oro contenuti all’interno, per un valore di circa 500mila euro. Poi la fuga dei malviventi. Mentre l’85enne, sotto choc per lo spavento, era dovuta ricorrere alle cure del personale sanitario. I carabinieri della compagnia di Varese, quindi, hanno avviato le indagini, arrivate a una svolta grazie al tentativo di rivendere i preziosi nelle settimane successive al colpo. Sono stati ricostruiti quindi ruoli e responsabilità dei componenti della banda. Ora, sulla richiesta di rinvio a giudizio, si esprimerà il gup di Varese.