"Senza stipendio e senza lavoro", in presidio i lavoratori della ditta Bianchi di Gazzada

Uno dei primi cash and carry d'Italia ha chiuso i battenti con il conseguente licenziamento di 85 lavoratori

Protesta lavoratori del Bianchi di Gazzada-Schianno

Protesta lavoratori del Bianchi di Gazzada-Schianno

Varese, 23 settembre 2014 - Protesta dei lavoratori del Bianchi di Gazzada-Schianno, uno dei primi cash and carry d’Italia che ha chiuso i battenti con il conseguente licenziamento di 85 lavoratori. Il presidio è avvenuto sotto la sede provinciale dell’Inps. I lavoratori non si lamentano solo di aver perso il posto di lavoro, ma anche del fatto che da settembre 2013, cioè da un anno, non ricevono un euro, nonostante il ministero gli abbia concesso la cassa integrazione straordinaria.  Una situazione pesante per 80 famiglie, considerato il fatto che solo cinque lavoratori del gruppo originario hanno trovato una nuova occupazione. 

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs si dicono consapevoli del fatto che in questo periodo la richiesta di ammortizzatori sociali è cresciuta esponenzialmente in provincia, ma allo stesso tempo sanno che ci si trova di fronte al dramma di chi è senza reddito da troppo tempo  per poter attendere ancora