“Piazza pulita“ può aspettare Si torna in aula solo fra un anno

La decisione dei pm bustesi: le perizie sulle trascrizioni delle intercettazioni partiranno a luglio

di Paolo Girotti

Si torna in aula tra un anno, a inizio aprile del 2024, quando l’appello per la prima tranche dell’inchiesta “Piazza pulita”, quella che ha portato alle prime tre condanne, avrà dato qualche indicazione in più anche per gli altri sette imputati oggi coinvolti nel secondo filone e che sembrano destinati a rimanere ancora a lungo tra color che son sospesi. Nell’udienza andata in scena ieri mattina al tribunale di Busto Arsizio, una volta nominato il perito si è infatti deciso che le operazioni peritali riguardanti le trascrizioni delle intercettazioni prenderanno il via solo il prossimo 3 luglio. Ancora prima, il 12 giugno, come ormai noto, è schedulato il processo d’appello per i primi tre imputati del filone principale del processo Piazza Pulita, vale a dire l’ex sindaco di legnano Gianbattista Fratus, l’ex vice Maurizio Cozzi e l’ex assessore alle Opere pubbliche, Chiara Lazzarini, tutti e tre condannati nel processo di primo grado. È normale pensare che quanto verrà deciso nel processo di appello possa condizionare in maniera decisiva anche le vicende di questo secondo filone e la condotta delle difese degli imputati, che in caso di conferma delle condanne di primo grado potranno anche rivalutare l’opzione del patteggiamento per i loro assistiti. In ogni caso dovrà trascorrere parecchio tempo, perché la prossima udienza è stata fissata per il 4 aprile del 2024. Il processo riguarda le posizioni degli altri sette imputati le cui vicende si intrecciano con quelle del primo filone.

Il loro rinvio a giudizio risale al giugno 2022: si tratta dell’ex presidente di Amga spa, Catry Ostinelli, dell’ex direttore generale della stessa azienda, Paolo Pagani, dell’ex dg di Euro.Pa, Mirko Di Matteo, dell’ex direttore organizzativo del Comune di Legnano, Enrico Barbarese, e del suo predecessore, Enrico Maria Peruzzi, di Luciano Guidi, ex candidato sindaco nel 2017 e, di Flavio Arensi, già direttore artistico per il Comune di Legnano. I primi cinque sono accusati di aver collaborato con i tre amministratori già andati a processo nell’aggiustare l’attribuzione di alcuni incarichi, mentre Guidi è coinvolto in un caso di corruzione elettorale e Arensi nell’attribuzione del suo incarico da direttore artistico.