
Il Palazzo di giustizia di Varese
Varese, 7 luglio 2016 - Sei anni e quattro mesi di carcere e una sanzione di seimila euro: è la condanna 'record' inflitta dal gup di Varese Anna Giorgetti a un uomo di 65 anni che la sera dell'8 dicembre 2014 a Lavena Ponte Tresa investì in auto la badante della madre, morta in ospedale due giorni dopo l'incidente.
L'uomo, accusato di omicidio colposo aggravato e di guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, è stato processato con rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Il giudice ha riconosciuto anche un risarcimento di 163mila euro a favore della madre e 24mila euro per il fratello della vittima, che si sono costituiti parti civili assistiti dall'Avvocato Corrado Viazzo. E ha inflitto una pena superiore alla richiesta del pm Massimo Politi, che aveva proposto due anni e mezzo di reclusione. La donna, una 50enne originaria della Romania, era stata investita in via Luino, mentre camminava sul ciglio della strada, vicino alla villa dove lavorava come badante. Nell'impatto aveva riportato un gravissimo trauma cranico, che ha provocato la morte. Dagli accertamenti era emerso che l'uomo si era messo al volante dopo aver assunto cocaina e marijuana. “Si tratta di una condanna esemplare – ha spiegato l'avvocato Viazzo – che anticipa le nuove norme sull'omicidio stradale all'epoca dei fatti non ancora in vigore”. Il legale aveva chiesto in aula che venisse considerata l'ipotesi di un omicidio volontario, sulla base di una “dinamica anomala”. Difeso dall'avvocato Massimo Vaglio, l'imputato invece ha sempre sostenuto che si è trattato di un incidente “dovuto solo a pura fatalità”.