Dopo un anno di incontri e commissioni, l’Amministrazione ha provato il nuovo regolamento per il verde. Le novità riguardano sia l’approccio sui principi sia il lato più operativo della gestione del verde. Il punto di partenza è un allargamento del concetto di patrimonio arboreo: il verde non sono più solo gli alberi ma anche aiuole, cespugli. Ovvero comprende anche le piante e le essenze di qualsiasi dimensioni a prescindere che siano pubbliche e private. Non si tratta solo di principi teorici, il regolamento introduce diverse le novità per i cittadini: per gli abbattimenti delle piante private sarà necessario fornire il parere di un agronomo (di parte). Non sarà l’agronomo comunale a stendere una relazione ma quello pagato dal proprietario. L’esperto comunale si limiterà ad analizzare la relazione ricevuta prendendo la decisione. Tra le novità anche la creazione di sanzioni e la richiesta di indennizzi in caso di danni provocati volontariamente o involontariamente al patrimonio arboreo: "Abbiamo stabilito dei limiti per evitare il rischio di sanzioni vessatorie – ha spiegato Casali – la multa non supererà i 500 euro e l’indennizzo i 5mila euro". Del resto una delle principali novità è proprio il principio con cui sostituire piante cadute o abbattute. Non sarà più un semplice uno a uno ma le sostituzioni dovranno considerare il livello ambientale: ossia se si taglia una pianta grande si possono mettere un adeguato numero di piante più piccole che abbiano lo stesso sviluppo ambientale. Tra le novità su cui ha posto l’accento l’assessore l’attenzione che durante i cantieri pubblici e privati si dovrà avere per le radici delle piante esistenti.
Sara Giudici