
L'aeroporto di Malpensa (Newpress)
Malpensa, 3 luglio 2014 - "Non si pensi di risolvere il problema dei profughi coinvolgendo i comuni dell’area di Malpensa": messaggio chiaro quello del sindaco di Ferno Mauro Cerutti. Il problema dell’arrivo di migranti in fuga da realtà drammatiche il cui numero è in aumento potrebbe richiedere la necessità di realizzare nuove strutture di accoglienza ma dal territorio che convive con lo scalo arriva un secco no a qualsiasi ipotesi del genere. L’altro giorno a Malpensa sono arrivati dalla Sicilia 500 profughi, una parte dei quali resteranno nel varesotto. L’arrivo ha suscitato la reazione degli esponenti della Lega Nord che hanno ribadito la loro contrarietà. Ad alzare la voce il senatore del Carroccio Stefano Candiani che ha lanciato un appello ai sindaci, "Rifiutatevi di accogliere i clandestini, solo così il Governo si deciderà a cambiare registro. Invece vengono caricati sulle spalle delle nostre comunità, consumano risorse che potrebbero essere utilizzati per i nostri giovani e disoccupati". La preoccupazione è forte nell’area di Malpensa.
"Già abbiamo i nostri problemi – dice Mauro Cerutti, sindaco di Ferno – creare un centro per immigrati porterebbe altri problemi. Gli stabili delocalizzati non si possono utilizzare, sono malridotti, non ci sono più attacchi né dell’acqua né dell’elettricità, quindi di fatto inservibili. Nel nostro territorio non ci sono stabili adeguati. E poi per quanto riguarda il comune che amministro, non riesco a trovare una casa per i miei sfrattati, dove vado a trovare un posto per i profughi? Il Governo deve trovare la soluzione ma non caricandola sui comuni, queste persone dopo la prima accoglienza vanno rispedite nei loro paesi d’origine e anche l’Europa non può far finta di niente". Dunque all’ombra di Malpensa non ci sono spazi, ribadisce Cerutti che poi aggiunge: "Noi sindaci abbiamo già problemi di emergenza sociale con i nostri disoccupati, non si può pensare di caricare sulle nostre spalle di enti locali l’emergenza profughi". L’attenzione agli sbarchi è comunque elevata, il timore è che dall’alto possa essere calata una soluzione d’emergenza e dal cassetto qualcuno possa rilanciare l’idea di un Cie dalle parti di Malpensa, che secondo Cerutti non deve diventare la "Lampedusa del Nord".
L’idea per la verità era già circolata nel 2008: allora si parlava ancora di Cpt (centro di permanenza temporanea), ma contro l’ipotesi subito manifestarono il loro dissenso i sindaci di Ferno di Lonate Pozzolo e di Somma Lombardo. Di nuovo se ne parlò nel 2010 quando di fronte ai problemi della struttura in via Corelli a Milano, si rilanciò la proposta di un Cie nell’area di Malpensa. L’attenzione era puntata sulla presenza degli edifici delocalizzati che potevano essere utilizzati. Ancora i tre sindaci alzarono la voce ribadendo la loro ferma opposizione. A rassicurare i primi cittadini intervenne l’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni che in sede di presentazione di uno studio sui flussi migratori avvenuta proprio a Malpensa confermò che nessun Cie sarebbe stato realizzato nell’area dell’aeroporto. E fino ad oggi nessun centro è sorto per accogliere i profughi. Ma adesso il flusso dall’Africa si è moltiplicato. Si vedrà.