E’ vero che i nostri ragazzi sono pieni di paure, nonostante si cerchi sempre di rassicurarli e di evitare loro situazioni di stress e di pericolo? Su questo ci siamo confrontati con i ragazzi della 2^D della scuola secondaria di primo grado “B. Bellotti” di Busto A. Secondo loro, nel mondo attuale, i ragazzi hanno tantissime paure. La paura più frequente, che si manifesta soprattutto durante l’adolescenza, è quella legata al giudizio altrui. Essa nasce dal desiderio di essere amati dagli altri.
A volte si trovano tra fuochi contrastanti: non si deve studiare troppo perché si è “secchioni”, né troppo poco altrimenti si è “ignoranti”; è importante avere un cellulare e avere dimestichezza con i social altrimenti si è “sfigati”, non si è liberi di indossare ciò che si vuole altrimenti si è “fuori moda”. “… Quindi bisogna seguire la massa per evitare di farsi attaccare una brutta etichetta che può rimanere per tutta la vita…” La paura di non essere accettati si manifesta quotidianamente, per esempio durante le interrogazioni a scuola quando si teme di far brutta figura davanti agli insegnanti e ai compagni. Insomma bisogna essere perfetti per essere accettati dagli altri.
C’è anche la paura di non essere abbastanza bravi o forti; la pressione di dover riuscire in tutto: a scuola, nello sport e nelle relazioni con gli altri può far nascere il timore di non essere all’altezza. Quando qualcosa non va come previsto (una prestazione deludente nello sport o il rapporto con gli amici), si può pensare di non essere “abbastanza” per gli altri.
C’è chi invece ha paura di essere notato troppo: “Io temo che qualcuno si accorga di me un po’ troppo perché a me piace mantenere un profilo basso e non espormi tanto…” Altri invece si mettono in mostra per essere notati “perché forse hanno paura di essere ignorati”.
Qualcuno dichiara di aver paura “di non avere amici sinceri perché è possibile che alcuni ti ignorino, che altri siano troppo popolari, e altri ancora mentano e, alla fine, ne rimangono pochi…” Una delle paure più diffuse è quella di uscire di casa da soli per “tutte le brutte notizie che i ragazzi ascoltano alla televisione” E’ una paura però che, già nel periodo preadolescenziale, cercano di superare aggregandosi tra di loro.
C’è chi va in ansia perché viene privato del cellulare e teme di essere escluso dalla vita online. Accanto a queste paure, ci sono paure più grandi ma inconsce e inespresse legate ai conflitti, al cambiamento climatico, alla violenza dentro e fuori le mura domestiche.
Ciò che viene raccontato dai nostri ragazzi è lo specchio di quanto viene vissuto dalle generazioni di questi ultimi decenni; a questo punto noi adulti potremmo chiederci se non sia il caso di stemperare la tensione del vivere perché la vita non sia una corsa ad ostacoli, ma un piacere da assaporare giorno per giorno senza doversi continuamente guardare alle spalle.