REDAZIONE VARESE

Mornago, presidio alla Meta System: 133 lavoratori rischiano il posto di lavoro

Rivendicato il diritto al lavoro e chiesta chiarezza alla proprietà. Attesa di una convocazione al tavolo del Mimit per discutere del futuro dell’azienda

Presidio Meta System, azienda di Mornago (Foto facebook Lello Scaramella)

Presidio Meta System, azienda di Mornago (Foto facebook Lello Scaramella)

Mornago (Varese), 16 dicembre 2024 – Presidio davanti ai cancelli della Meta System di Mornago, nel Varesotto, azienda che dà lavoro a 133 persone a cui se ne aggiungono altre 450 impiegate nel quartier generale di Reggio Emilia (in prevalenza donne), dove fu fondata nel 1973. A Mornago i lavoratori dell’azienda rivendicano il diritto al lavoro e chiedono chiarezza alla proprietà. Non solo, aspettano di essere convocati al tavolo del Mimit per discutere del futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori.

L’azienda, che produce batterie per motori elettrici, ha comunicato un debito pari a 72 milioni di euro accumulato a luglio scorso, in crescita fino a probabili 90 milioni di euro ai creditori italiani. Inoltre un ulteriore debito di 114 milioni di euro nei confronti dell’azienda socia Deren e 70 milioni di dollari di debito con altri fornitori cinesi.

L’incontro con la prefetta

Un paio di giorni fa, Cgil e Uil hanno incontrato, con richiesta urgente, la prefetta Maria Rita Cocciufa. Durante l’incontro è stato descritto alla rappresentante del governo nella provincia di Varese la drammatica situazione in cui versa la Meta System e anche le possibili vie d’uscita dall’attuale stallo, chiedendo un supporto nell’accelerazione della convocazione del Tavolo di crisi del Ministero del Made In Italy. La prefetta ha preso in carico la vicenda, con l’impegno di scrivere a strettissimo giro al Ministero, per una convocazione. È poi stato fatto un appello alla Confindustria locale ad agire congiuntamente al sindacato in un’azione a tutela dell’industria del territorio. “Il tempo corre, per questo necessita un tavolo urgente in cui sindacati, impresa, e potenziali acquirenti possano sedersi e negoziare in maniera trasparente per costruire il futuro di questa azienda – hanno dichiarato i sindacati –. Lo sciopero proseguirà fino a quando l’azienda non darà prove documentali degli accordi che sta prendendo con i clienti per garantire la continuità occupazionale e fino a quando avremo una data certa di convocazione da parte del Ministero”.

“Diritto a una trattativa trasparente”

“Abbiamo chiesto una convocazione urgente da parte del Mimit (Ministero del Made in Italy, ex Mise) – aveva dichiarato Simone Vecchi, segretario generale Fiom Cgil Reggio Emilia, una settimana fa  – perché le lavoratrici e i lavoratori della Meta System abbiano diritto ad una trattativa trasparente, con i soggetti industriali che vogliono investire nelle loro competenze e nel loro lavoro. Chi ha gestito finora l’azienda non ha risorse, non ha un piano industriale e ha trascinato l’azienda sul baratro: oggi deve almeno permettere il confronto coi nuovi potenziali investitori, serve un negoziato per salvare la Meta System, garantire la continuità aziendale e il pagamento degli stipendi di tutti, sia dipendenti diretti che chi lavora in appalto. Occorre evitare lo spezzatino, mantenere l’integrità aziendale, garantire l’occupazione, ricapitalizzare e investire velocemente, mettere basi al futuro. Occorre fare presto”

Varese, crisi aziendali

Sotto l’albero di circa 1.100 lavoratori della Provincia di Varese ci sarà un grosso punto di domanda sul futuro. Si preannuncia un Natale difficile per gli addetti di diverse storiche realtà locali, alle prese con crisi e riorganizzazioni che non lasciano dormire sonni tranquilli. La situazione più grave, sia in termini numerici che per la complessità della vertenza, è quella della Beko, con il sito di Cassinetta che rischia di essere fortemente ridimensionato, con la paventata chiusura di due linee produttive per un totale di 541 esuberi e altri tagli previsti tra gli impiegati, per una stima complessiva di 750-800 lavoratori a rischio. Proprio davanti ai cancelli di Biandronno si sono ritrovati qualche giorno  fa i metalmeccanici di tutto il Varesotto per lo sciopero provinciale della categoria. Difficoltà anche alla Ilma Plastica e alla Mv Agusta.