
Carabinieri in azione (foto di archivio)
Varese - Sono accusati di aver maltrattato ripetutamente gli ospiti disabili di un centro diurno di una cooperativa sociale varesina, minori di età compresa tra gli 8 e i 16 anni. Per questo motivo sette educatori ieri mattina sono stati raggiunti dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese emessa dal gip del Tribunale di Varese, su richiesta della Procura della Repubblica. A dare esecuzione al provvedimento sono stati i carabinieri della compagnia di Varese. I sette educatori sono gravemente indiziati in concorso fra loro del reato di maltrattamenti aggravati e continuati, quattro di loro anche per abbandono di minori o incapaci e lesioni personali colpose. E’ un quadro drammatico e sconcertante quello delineato dagli investigatori dell’Arma, caratterizzato da vessazioni quotidiane e violenze nei confronti di persone che non potevano in alcun modo difendersi proprio per le condizioni di grave disabilità di cui erano portatori, bambini e ragazzi, affidati al centro varesino.
Le indagini, che si sono avvalse anche di attivita` tecniche, hanno preso avvio agli inizi del mese di marzo, quando alla stazione dei carabinieri di Azzate è arrivata la denuncia presentata dai genitori di un minore disabile, ospite della struttura varesina. La mamma e il papà del disabile avevano notato con preoccupazione un cambiamento nel comportamento del figlio che era stato affidato al centro: una situazione che è stata per i due genitori un campanello d’allarme e che li ha spinti a deciderde di rivolgersi ai militari. Subito è stata avviata l’attività d’indagine, delicata e complessa, e in base agli accertamenti svolti i carabinieri hanno ricostruito i fatti.
Secondo l’accusa gli indagati, a vario titolo e in diverse occasioni, nei mesi di aprile e maggio scorsi avrebbero abitualmente maltrattato diversi ospiti minori disabili: le vessazioni sarebbero state quotidiane, come pure le violenze, con offese verbali, strattonamenti, minacce e percosse. In alcuni casi sarebbero stati omessi dagli indagati i doverosi controlli necessari per impedire da parte degli ospiti atti autolesivi. Gli educatori finiti nel mirino degli inquirenti sono accusati in alcuni casi di aver abbandonato minori disabili, che necessitano di vigilanza continua a causa delle patologie da cui sono affetti (in particolare atti auto lesivi e crisi epilettiche), lasciandoli da soli nella stanza; in altri casi, pur presenti, sono accusati di non aver accudito con attenzione i minori, non intervenendo per interrompere le crisi, o i gesti autolesivi, lasciando che i minori si procurassero lesioni, abrasioni e ferite. Un quadro drammatico che gli investigatori dell’Arma hanno portato alla luce grazie alla denuncia dei due genitori.