Tragedia di Mesenzana, messaggi d'amore ai funerali dei due bambini uccisi dal padre

L'ultimo commosso saluto ad Alessio e Giada Rossin

La folla ai funerali

La folla ai funerali

Mesenzana, 2 aprile 2022 - I funerali si sono aperti con la lettura dei messaggi d'amore per ricordare Alessio e Giada Rossin, 7 e 13 anni, uccisi a coltellate una settimana fa dal loro padre Andrea che poi si è tolto la vita con un coltelo da cucina. Centinaia di persone hanno affollato il piazzale della chiesa. Grande silenzio al passaggio delle due bare bianche, sommerse di fiori gialli, seguite dalla mamma dei piccoli, Luana, e dai suoi familiari. «Alessio pedalava velocissimo», ha letto una zia delle piccole vittime parlando della passione del nipote per la bici, «Giada era una principessa e aveva un carattere perseverante, un'adolescente piena di splendore». Poi ha aggiunto: «Se il vostro ricordo sarà in tutti noi voi sarete sempre qui, a un passo dal cuore». Anche il sindaco Alberto Rossi, che ha proclamato il lutto cittadino, ha voluto manifestare vicinanza alla famiglia dei bambini: «Diciamo a Luana che non è sola e che i suoi figli resteranno sempre in maniera indelebile nel nostro cuore». Il parroco Don Michele Ravizza ha riservato la sua omelia al dolore e alla fatica di trovare una spiegazione. «Come faremo ad andare avanti? La morte non è l'ultima parola nella vita di Giada e Alessio e nella nostra vita» ma è «una croce che fiorisce, siamo certi che il futuro come la primavera tornerà a fiorire».

Celebrati separatamente, come richiesto dalla mamma dei due bambini, i funerali dell'uomo che non aveva accettato la decisione della donna di porre fine alla loro unione. Nei giorni scorsi Luana ha spiegato agli inquirenti di non aver mai avuto alcun sentore che il compagno potesse fare del male ai suoi figli o a lei, altrimenti mai avrebbe acconsentito a far dormire i bimbi nella sua ex casa. Luana si era trasferita dai genitori dopo aver preso la decisione di lasciare Rossin poche settimane fa. L'uomo da tempo era diventato molto possessivo, la interrogava su dove fosse andata, con chi aveva parlato al telefono, a che ora era rientrata. Nessuna minaccia, nessuna aggressione però, che potesse essere presagio della decisione di armarsi di coltello e porre fine alle vite dei loro due figli e alla sua.