Giusto tra le Nazioni: medaglia d’oro all’impiegato-eroe che salvò molte vite

Dipendente dell’Anagrafe aiutò molti ebrei a espatriare in Svizzera fornendo loro documenti falsi. Nel 2013 fu insignito del titolo a Gerusalemme. Ora il riconoscimento dell’Italia

La consegna della medaglia ai familiari

La consegna della medaglia ai familiari

Varese, 23 marzo 2021 -  Nel 2013 era stato insignito del titolo di "Giusto tra le nazioni", da parte della commissione istituita dallo Yad Vashem a Gerusalemme, che celebra gli eroi e i martiri dell’olocausto. Dieci anni più tardi viene ora dedicato un altro riconoscimento alla memoria di Calogero Marrone, che in qualità di impiegato dell’ufficio anagrafe del Comune di Varese durante le persecuzioni della Seconda guerra mondiale aiutò numerosi ebrei e antifascisti ad espatriare in Svizzera, fornendo loro documenti falsi.

La "Medaglia d’oro al merito civile della Repubblica italiana" è stata consegnata ai suoi familiari in una cerimonia che si è tenuta ieri al Salone Estense a Varese. Marrone nacque a Favara, in provincia di Agrigento, da cui emigrò per raggiungere il varesotto. Presente alla celebrazione anche il sindaco del comune siciliano, Antonio Palumbo, le cui parole sono state tra le più toccanti della mattinata. "Per noi è un orgoglio enorme sapere che un nostro concittadino che ha lasciato la nostra terra ha fatto qualcosa di così importante. In un clima di terrore Marrone è rimasto umano e ha fatto la cosa giusta". Concetto espresso anche dal primo cittadino di Varese Davide Galimberti: "Marrone era una persona comune, un impiegato che nella sua semplicità ha saputo salvare molte vite umane". Presente anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, sindaco a Varese all’epoca del precedente conferimento.

"Sono contento che con questo ulteriore riconoscimento si sia dato il giusto ricordo alla sua figura - ha detto - è stato un servitore dello Stato che quando si accorse che lo Stato prendeva una deriva sbagliata ebbe il coraggio di portare avanti una propria battaglia autonoma". A consegnare la medaglia nelle mani dei discendenti di Marrone è stato il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello. Al loro fianco lo storico Franco Giannantoni, le cui ricerche resero nota la vicenda di Marrone al grande pubblico.