PATRIZIA LONGO
Cronaca

Malnate, svolta in stile Ris: caccia ai padroni incivili di cani con l'analisi del Dna

L'assessore brinda al successo, i colpevoli sono stati incastrati. Il delitto: abbandono di rifiuto organico

COMUNE L’assessore di Malnate Giuseppe Riggi ha ideato l’iniziativa prendendo spunto da Napoli

Malnate, 9 agosto 2018 - I colpevoli sono stati incastrati dal Dna, prelevato sulla scena del crimine: giardini, aiuole o marciapiedi. Il delitto: abbandono di rifiuto organico. Nella fattispecie: deiezioni canine. A Malnate, nel Varesotto, fanno proprio sul serio nella lotta ai padroni di cani incivili. Tanto da mettere in piedi un’indagine degna dei Ris: una Banca dati con il Dna di tutti gli animali registrati all’Anagrafe canina; un sistema di raccolta dei campioni a prova di contestazione, con tre distinti tamponi inviati al laboratorio di analisi, uno per risalire all’autore, identificato con un codice alfanumerico per garantire la privacy, gli altri due cristallizzati per eventuali contro-analisi.

"Abbiamo preso spunto dall’esperienza di Napoli, che aveva avviato un sistema simile in un quartiere, fermandosi però alla creazione della banca dati – racconta l’assessore all’Ambiente, Giuseppe Riggi –. Ci sembrava eccessivo, stile Csi. Ma poi abbiamo deciso di tentare, visto che tutte le campagne di sensibilizzazione non sono bastate a risolvere il problema». Ci sono voluti quasi due anni, perché il Comune ha voluto fare tutto al meglio: "Abbiamo cambiato i regolamenti comunali e messo a punto un sistema tecnico-giuridico inappuntabile".

I proprietari di cani - 2.156 quelli registrati - hanno avuto un anno di tempo per fare il test. Gratis, grazie a un accordo con la società Econord che si occupa dell’igiene urbana. I due veterinari in paese si sono occupati dei prelievi, con un semplice cotton-fioc sfregato nella bocca dei cani. All’appello ne mancano appena 28: ora i padroni dovranno pagare la multa di 50 euro e fare il test a proprie spese, altri 50 euro almeno. Da maggio è iniziata la raccolta dei campioni sulle deiezioni trovate per strada: se ne occupano le guardie ecozoofile Oipa, l’associazione di protezione animali che ha stipulato una convenzione con il Comune. Dei primi 12 campioni prelevati - anche in questo caso con bastoncini tipo cotton-fioc - per nove è stato possibile risalire al profilo biologico dei cani: due non registrati, sette con un riscontro positivo nella Banca dati in possesso del Comune. Le multe, 75 euro l’una, sono state notificate dalla polizia locale. «È tutto a costo zero, le multe serviranno a pagare le analisi – sottolinea Riggi –. E già da quando è stata istituita la Banca dati, c’è stata una riduzione drastica di abbandoni».

Se il sistema regge, lo si vedrà nelle prossime settimane: il tempo di eventuali ricorsi. "Siamo stati contattati da 83 Comuni – racconta l’assessore –. Ci hanno chiesto informazioni, aspettano tutti di vedere come va a finire, per seguire questa strada. Credo siamo stati i primi in Italia». Tutto per il meglio? «A ben pensare, questa iniziativa ha il sapore della sconfitta: siamo dovuti arrivare a tanto, per un risultato che dovrebbe essere scontato".