Magnago (Varese), 16 dicembre 2024 – Nei prossimi giorni Papa Francesco riceverà una lettera di auguri natalizi speciale, inviata dagli studenti che frequentano a Magnago il corso quadriennale per operatore informatico di Promos-Cfp e che hanno realizzato con Massimiliano De Cinque, il loro docente, un presepe particolare.
Per l’allestimento hanno utilizzato parti di apparecchi informatici, computer e cellulari, quindi schede elettroniche, processori, monitor, mouse, scarti elettronici recuperati altrimenti destinati alle discariche.
I primi a essere entusiasti del risultato sono proprio i ragazzi del corso, lo sottolinea il docente De Cinque, che da vent’anni si occupa di riuso e di rigenerazione di computer poi donati a chi ne ha bisogno, scuole, associazioni, famiglie in difficoltà.
Riuso e rigenerazione sono principi presenti nelle sue lezioni, seguite con passione dagli studenti subito messi alla prova con la pratica prevista nel corso. E quest’anno, in vista del Natale, De Cinque ha lanciato una proposta alle classi, partendo dalla riflessione sull’importanza del riuso per contrastare lo spreco e ridurre l’inquinamento causato dai rifiuti: realizzare un presepe con parti recuperate dagli apparecchi informatici. Nel primo momento inevitabile qualche perplessità, poi hanno cominciato a lavorare al progetto, conquistati dall’idea.
“Il primo passo è stato imparare a utilizzare il saldatore per dissaldare e smontare le varie componenti, quindi il secondo step riutilizzare quelle parti. E in che modo? Realizzando l’allestimento della Natività”, ha spiegato il docente.
Un lavoro creativo di gruppo, a cui hanno partecipato, “anche studenti di altre fedi che si sono avvicinati incuriositi al presepe, scoprendone il significato a loro sconosciuto e dando quindi il loro contributo nella realizzazione, condividendo un percorso che è stato anche un momento di integrazione tra culture differenti”.
“L’allestimento è stato preceduto dall’esame dei pezzi, continua il prof, che avrebbero composto la Natività. Ogni parte elettronica è stata scelta per la sua funzione: il punto centrale del presepe, da cui si diffonde la luce, la culla di Gesù Bambino, è un processore, che è il cervello del computer, con i pin dorati rappresenta la paglia, Gesù Bambino è stato creato invece utilizzando la testina di un hard disk e un condensatore. Il condensatore è l’elemento indispensabile che dà energia per alimentare ogni dispositivo, quindi nel nostro presepe bene rappresenta Gesù, che dà energia e alimenta il mondo con l’amore”.
Nella capanna, posizionata sulla base dell’allestimento natalizio, la scocca di un monitor, Maria, la sua veste è un flat, un tipo di cavo che serve a collegare i diversi componenti elettronici che rappresenta “l’abbraccio materno all’umanità della Madonna, l’abbraccio che unisce”.
Quindi, Giuseppe, l’Angelo annunciatore, la stella cometa, poi il bue, l’asinello, le pecore, non mancano i Re Magi con i loro doni, tutte figure ricreate con parti elettroniche smontate da computer e cellulari, scarti elettronici, sottolinea De Cinque, “a cui i ragazzi hanno ridato un significato profondo con il presepe”.
Tocco finale le luci led realizzate anche queste con componenti riciclate, l’abbraccio suggestivo e luminoso alla nascita del Salvatore. Un risultato straordinario: il presepe tecnologico che vuole toccare il cuore ricordando i messaggi della Natività, amore, fratellanza, pace, messaggi condivisi dai ragazzi che con il docente l’hanno creato. E ora invieranno la fotografia del loro lavoro con gli auguri a Papa Francesco.