L’ultima truffa del falso addetto alle telecamere

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LEGNANO

La più disgustosa delle truffe, messa in scena e portata a termine, ai danni di uomini e donne di una certa età, da persone che non guardano in faccia a nessuno e che, allo stesso tempo, sembrano dotate di una capacità di confondere e convincere ben al di sopra della media. L’ultimo episodio di questa sequenza di truffe senza soluzione di continuità è andato in scena nella prima mattinata di mercoledì nel reticolo di vie del rione Oltrestazione, una zona che è ancora oggi caratterizzata da villette, piccoli capannoni artigianali e palazzine residenziali. Il truffatore si muove da solo questa volta, ha un età tra i 50 e i 55 anni e, come spesso capita, sceglie di calarsi nei panni del tecnico: una volta è il tecnico del gas, una volta ancora quello che si occupa delle rete elettrica, in questa occasione colui che è stato incaricato di posizionare le videocamere di un sistema di sorveglianza.

Addobbato con il gilet arancione fluo che pare essere garanzia di "uomo al lavoro", il truffatore si presenta poco dopo le 8 e 30, non dice chi sia stato a dargli questo incarico e per chi stia lavorando, ma convince la signora, in quel momento in casa da sola, ad aprirgli prima il cancello e poi le porte di casa. Eh sì, perché per sistemare la telecamera deve capire se sia possibile collocarla in quella o nell’altra posizione.

Il più è fatto e per carpire la fiducia della donna l’uomo non deve far altro che aggiungere una finta telefonata al figlio: d’altronde il nome del figlio della donna lo ha visto sul campanello dell’abitazione e recitare la parte è il suo disonesto lavoro. Ottenute tutte le informazioni del caso, è un gioco da ragazzi svuotare la casa di preziosi che hanno il valore dei ricordi. Poi la donna si accorge del furto, ma non resta che la denuncia alla polizia. P.G.