Lonate Pozzolo, maxi-blitz contro la 'ndrangheta: 15 arresti / VIDEO

I proventi di estorsioni e spaccio investiti in due bar e in un parcheggio con bus-navetta per Malpensa

Una pistola sequestrata nel corso del blitz

Una pistola sequestrata nel corso del blitz

Lonate Pozzolo (Varese), 15 ottobre 2018 - È in corso dalle prime ore di questa mattina, lunedì 15 ottobre, un’operazione della compagnia dei carabinieri di Busto Arsizio, coordinata dalla Procura della Repubblica del luogo, in esecuzione di misure cautelari nei confronti di 15 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di estorsione e spaccio di stupefacenti.

Fra gli indagati, 10 saranno portati in carcere, 4 andranno agli arresti domiciliari e uno avrà l’obbligo di presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria. L’indagine, denominata “Atlantic”, è cominciata dal tentato suicidio di un uomo, soccorso dai carabinieri della stazione di Lonate Pozzolo che hanno accertato come la causa del gesto fosse da attribuire ad un’estorsione posta in essere da un pregiudicato locale, aderente alla 'ndrangheta, per ragioni connesse a debiti di droga. L’organizzazione sgominata con l’operazione odierna, operante quasi esclusivamente nel territorio di Lonate Pozzolo e in parte già coinvolta in attività investigative di diversa natura per la radicata presenza di soggetti di stampo ‘ndranghetista, aveva già reinvestito parte dei profitti in diverse attività locali, tra cui un bar ed un parcheggio adiacente all’aeroporto di Malpensa.

Erano tre i gruppi che gestivano in parallelo l'attività di spaccio di cocaina, marijuana e hashish nel Varesotto, e che reinvestivano ericiclavano denaro in attività commerciali a Lonate Pozzolo e circondario, dopo aver ricevuto il «placet» di Emanuele De Castro, condannato in via definitiva per mafia con le inchieste «Bad Boys» e «Infinito» in qualità di luogotenente della 'ndrangheta. Ad essere acquistate con i guadagni della vendita di droga, usate anche come base per accordi e cessioni, il chiosco bar interno al parco comunale «Rafael» e il bar «Atlantic» a Lonate Pozzolo, oltre al «car parking Malpensa» di Ferno, gli ultimi due di proprietà di Salvatore De Castro. All'interno del posteggio utilizzato dai viaggiatori di Malpensa, i carabinieri dell'ispettorato del lavoro di Varese hanno trovato tre lavoratori in nero, scoprendo che i pusher venivano utilizzati come autisti dei pulmini per l'aeroporto. A Emanuele De Castro sono anche state contestate 15 violazioni della sorveglianza speciale, tra cui un'aggressione a due cameriere del bar del figlio, le quali avevano protestato per non aver ricevuto il denaro che spettava loro.