L’estorsore latitante catturato in Spagna

Finito in carcere per le intimidazioni e le minacce di morte nei confronti di un mediatore finanziario, era fuggito lo scorso novembre

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di Rosella Formenti

Era evaso nel mese di novembre dello scorso anno dagli arresti domiciliari che stava scontando nel Torinese. Un italiano di 56 anni, pregiudicato, è stato arrestato nei giorni scorsi in Spagna, nei pressi di Santiago di Compostela, dall’unità "Fugitive Active Search Team" della Polizia spagnola, in collaborazione con l’omologa unità italiana del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, sulla base delle informazioni provenienti dalla Squadra Mobile di Varese.

Le ricerche del latitante erano state avviate dall’ufficio investigativo della Polizia di Stato di Varese dopo che nel novembre scorso l’uomo era evaso dagli arresti domiciliari in cui era stato collocato, dopo essere stato in carcere da maggio 2021, in quanto gravemente sospettato di essere l’artefice di gravi episodi estorsivi nei confronti di un faccendiere gallaratese che si era proposto quale promotore finanziario.

Gli affari non erano andati a buon fine e il cinquantaseienne era ricorso ad atti intimidatori, l’ultimo nell’agosto del 2020 quando ai genitori del faccendiere, residenti a Gallarate, era stata consegnata da parte di uno sconosciuto una testa di ovino, episodio inquietante che era già accaduto qualche mese prima, ma i due anziani non l’avevano denunciato. L’indagine subito avviata ed effettuata dalla Squadra Mobile di Varese, coordinata dalla Procura di Busto Arsizio, aveva consentito di scoprire che il vero destinatario degli atti intimidatori era il figlio degli anziani coniugi, resosi irreperibile anche agli investigatori e che, per sottrarsi agli estorsori nel timore di gravi conseguenze, facendo credere di trovarsi nell’est Europa, in realtà si nascondeva in un appartamento di Gallarate impegnato in svariati "affari" per recuperare le somme richieste.

L’indagine, condotta ricostruendo il passato e gli affari in cui la vittima era coinvolta, ha portato a individuare l’uomo ora arrestato quale mandante degli atti intimidatori commissionati a distanza dall’isola di Gran Canaria, dove viveva negli anni scorsi, e compiuti materialmente da un pregiudicato torinese, anch’egli arrestato a maggio del 2021. L’attività investigativa eseguita ha permesso di riscontrare che la parte offesa aveva versato almeno 112.000 euro in varie tranche a seguito delle continue minacce e di almeno quattro gravi atti intimidatori, nei giorni scorsi la svolta con l’arresto del latitante.