È stato un tatuaggio ad incastrare il trentasettenne albanese latitante da nove anni arrestato dai carabinieri della Compagnia di Saronno. Si era reso irreperibile dal 2012, quando i carabinieri di Milano avevano bussato alla sua abitazione per il primo provvedimento di esecuzione pena di oltre due anni di detenzione per ricettazione e resistenza della Procura parmense.
Da quel momento in poi il soggetto ha di fatto assunto una seconda identità creandosi un vero e proprio "alias" per sfuggire ai controlli di polizia. Tuttavia, nel corso di altri accertamenti che vedevano coinvolto la seconda identità, i carabinieri hanno riconosciuto il suo tatuaggio. I militari hanno dimostrato uno spirito di osservazione che li ha permesso di fermare il trentasettenne.
Al termine di un mirato servizio di osservazione, ed i successivi accertamenti esperiti alla Compagnia di Saronno, consentivano di affermare con certezza come la persona fosse la stessa sulla quale pendeva il provvedimento restrittivo dell’autorità giudiziaria. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto al carcere di Varese.
Sara Giudici