L’ultima sfida di Augusto Lauri: "Così la boxe metterà ko il Covid"

Prosegue la ricerca di nuovi campioni: "La pandemia ci ha rallentato. Pronti per la ripresa"

Augusto Lauri insieme a due giovani combattenti nella palestra di Bizzozzero

Augusto Lauri insieme a due giovani combattenti nella palestra di Bizzozzero

Varese - In uno sport che vive della capacità di reagire alle difficoltà e che vede la parola "ripresa" come la boxe, il Covid non può che essere considerato una prova da superare. All’interno della sua palestra di Bizzozzero, Augusto Lauri continua quindi nella ricerca di quei campioni che possano riportare in alto il nome dei Panthers Varese come fecero i due figli.

"La pandemia ha provocato un rallentamento della nostra comunità, fortunatamente non ci ha bloccato". Dal lunedì al venerdì trovano infatti la possibilità di allenarsi i quindici atleti che competono a livello agonistico, sono invece in attesa di un nuovo via libera gli amatori, polmone fondamentale per ogni palestra di boxe. C’è attesa anche per il ritorno si una riunione ospitata a Varese. Augusto dal canto suo si sta muovendo. «Vediamo questo 2021 come l’occasione per riportare la nostra città al livello che compete. I nomi ci sono vanno solo collaudati. Abdallah Mohammed è un giovane che ci darà certamente soddisfazioni, come diranno qualcosa all’esordio da Pro come Davide Passero e Christopher Papa. Aveva già fatto il suo Iuliano Gallo che un infortunio ha rallentato nella sua ascesa al titolo italiano dei super gallo". Ma come sopravvive una palestra di boxe ai tempi del Covid? "I ragazzi arrivano qui grazia al passaparola. Il nome Lauri è una garanzia e il più delle volte nonostante una nutrita concorrenza i genitori indicano me. Non sono però uno di quelli che rincorre i grandi numeri, io sono qui per produrre pugili seri. Non tutti possono salire sul ring, si può perdere un incontro ma lo si deve fare da pugili".

Il 68enne Augusto vive nell’attesa che i giovani riportino il nome di Varese nella boxe che conta. Lui che sfiorò le Olimpiadi del ’72 per problemi a rientrare nella categoria di peso impostagli s’è rifatto con gli interessi grazie alle carriere da professionisti dei figli Giuseppe e Tony. Un duo capace di vincere tutto a livello italiano ed europea. Il primo vanta anche un titolo mondiale IBO in Germania.