GABRIELE MORONI
Cronaca

Kimberly Bonvissuto trovata nel Lazio, la famiglia: “Sta bene, ora chiediamo discrezione”

Busto Arsizio, la fuga d’amore e la denuncia di scomparsa: ecco come è stata rintracciata dalla polizia. L’avvocato: “Ora si rispetti la privacy della famiglia”

Kimberly Bonvissuto manca da casa da cinque giorni (foto da Facebook)

Kimberly Bonvissuto manca da casa da cinque giorni (foto da Facebook)

Busto Arsizio (Varese), 28 novembre 2023 – Kimberly Bonvissuto è stata rintracciata dalla polizia in una località del Lazio. E' l'atto finale di una vicenda che presenta ancora alcuni aspetti da chiarire ma che alla fine ha riservato l'epilogo migliore. L'avvocato Barbara Attardi, legale nominato dai genitori di Kimberly, ha diffuso un comunicato per rendere noto quanto richiesto da Mariano Bonvissuto e Grazia Tuccio: "Nostra figlia Kimberly è stata trovata ed è in buone condizioni di salute. Confermiamo che si è allontanata volontariamente e che non si trovava in una situazione di pericolo. Ringraziamo le Forze dell’Ordine, gli Inquirenti e tutti coloro che hanno permesso tale risultato. Chiediamo ora il massimo rispetto per le persone coinvolte con l'intento di proteggere anche e soprattutto Kimberly e la sorellina".

Kimberly Bonvissuto manca da casa da cinque giorni (foto da Facebook)
Kimberly Bonvissuto manca da casa da cinque giorni (foto da Facebook)

Fino a ieri rimaneva aperto in procura a Busto Arsizio il fascicolo modello 45 (riservato ai fatti che non costituiscono reato), necessario per accogliere la denuncia di scomparsa presentata dalla madre della ragazza e gli atti dell'indagine. Dopo gli ultimi sviluppi dovrebbe essere chiuso nella giornata di domani. Quella della ventenne Kimberly è stata una fuga d'amore con una persona conosciuta. Era uscita dalla sua abitazione, al numero 3 in via Cellini, nel rione dei Frati, a Busto, attorno alle 16.10 di lunedì 20 novembre con il pretesto di incontrare la cugina. Aveva poi chiamato la madre per avvertirla che si sarebbe trattenuta fuori a cena e sarebbe rincasata alle 22. Invece si era come smaterializzata. Alla cugina aveva chiesto una forma di copertura perché in realtà aveva appuntamento con un ragazzo.

Dopo le indagini degli agenti del commissariato di Busto Arsizio, si è avuta la certezza che si trattasse di un allontanamento volontario. Intanto si susseguivano gli appelli disperati dei genitori, della nonna materna Grazia, della zia. L'esito felice della vicenda aveva iniziato a delinearsi già giorni fa. Nella mattinata di ieri la procura di Busto Arsizio ha ufficializzato la sicurezza che si era trattato di allontanamento volontario con una nota a firma del procuratore Carlo Nocerino: "Si comunica che all'esito delle indagini sinora svolte e sulla base degli elementi verificati l'allontanamento dalla propria abitazione di Kimberly Bonvissuto è da ritenersi volontario e non causato da intimidazioni o minacce. Per quanto constatato, almeno sino a qualche giorno fa, la ragazza è in buone condizioni di salute ed in territorio italiano. La famiglia è stata informata di questi attuali sviluppi".

Era stato nella giornata di sabato che gli investigatori avevano messo un primo punto fermo al lavoro svolto e informato la famiglia. Fino a poche ore prima Kimberly era ancora una scomparsa da ricercare. La ragazza e la persona che è con lei si sarebbero spostate a più riprese. Gli inquirenti avevano ricostruito questi spostamenti fino alla rassicurante certezza che Kimberly era una persona assolutamente libera, stava bene, non era né minacciata né condizionata e si trovava in Italia. Sarebbero risultati decisivi sia l'analisi dei tabulati telefonici sia l'impiego del codice Imei (acronimo di International Mobile Station Equipment Identity), un codice numerico univoco utilizzato per l'identificazione dei dispositivi elettronici, cellulari, smartphone, tablet, pc, anche quando questi sono spenti e quindi scollegati dalla rete.