Invito ai saronnesi Ripensare l’Isotta

Il masterplan che ridisegna l’area dismessa sarà condiviso e aperto a idee e suggerimenti

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di Sara Giudici

Ex Isotta, tocca ai saronnesi. È partito il conto alla rovescia per un vero e proprio percorso di partecipazione con uno spazio ad hoc per i più giovani. Ma facciamo un passo indietro. L’area dismessa dell’ex-Isotta Fraschini - 120mila metri quadrati a due passi dal centro - è da oltre trent’anni al centro del dibattito cittadino, dato che dalla sua riqualificazione dipenderà una parte significativa della Saronno di domani e delle sue possibilità di rilancio. Saronno Beni Comuni, la società che ha acquistato l’area con l’intento di restituirne una parte alla gestione diretta della cittadinanza, ha recentemente protocollato e condiviso sul proprio sito Internet www.vivaiosaronno.org il masterplan del progetto, la manifestazione di d’interesse (un documento che ne traccia le linee guida) e un approfondito piano di bonifica di oltre 350 pagine. L’ambiziosa visione immaginata da Beppe Gorla e da Angelo Proserpio, fondatori di Sbc, si prepara quindi a diventare concreta.

Il primo passo importante è quello del lancio del percorso di partecipazione "Officina Vivaio", una serie d’incontri pubblici durante i quali la proprietà vuole coinvolgere i cittadini saronnesi (e non) per condividere il progetto fin qui definito e discutere insieme ad essi le destinazioni d’uso e le forme di governance dei tre ambiti che verranno restituiti alla città per essere gestiti come "bene comune". Parliamo dell’ex-scuola Bernardino Luini, subito dietro alla stazione di Saronno Centro, della nuova struttura che ospiterà il Museo dell’Industrie e del Lavoro Saronnese (Mils) e del parco pubblico di 60mila metri quadrati che si articolerà intorno al nuovo insediamento, già annunciato, del Museo Innovativo dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, che porterà in città circa 3000 studenti italiani e stranieri. "La nostra sarà una vera e propria "officina" di idee – spiega Beppe Gorla - un luogo in cui si progetta, si costruisce ma anche si ripara qualcosa, nel nostro caso l’area dell’ex-Isotta Fraschini. Poi bisognerà capire quali avranno le gambe per camminare". Il percorso sarà articolato sia attraverso incontri in presenza sia attraverso una piattaforma di confronto digitale.