Imbrattati i muri del liceo classico Crespi di Busto: “Stop invio armi”. Il sindaco: basta incivili

Indignato il primo cittadino Emanuele Antonelli: “Non è la prima volta che una manifestazione contro la guerra diventa pretesto per imbrattare i muri”. Al vaglio le riprese delle telecamere per individuare i responsabili

I muri del liceo Crespi imbrattati con scritte contro la guerra

I muri del liceo Crespi imbrattati con scritte contro la guerra

Busto Arsizio, 28 maggio 2023 – E’ indignato il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli e ha voluto esprimere tutto il suo dissenso con un post sui social. Bersaglio della sua ira chi ha imbrattato i muri del Liceo Classico Crespi, in centro città, dov’è stato scritto con vernice spray un  “messaggio” contro la guerra e l’invio di armi in Ucraina. Per tutta risposta il primo cittadino sottolinea: “La tua libertà finisce dove inizia quella degli altri”. E aggiunge: “Non è la prima volta che una manifestazione per le vie di Busto viene presa come pretesto per imbrattare i muri della nostra città, causando danni su danni. Non sappiamo chi siano gli ignoranti che si sono permessi di imbrattare i muri di una scuola, ma di certo farebbero bene a tornarci, a scuola, per imparare l’educazione alla convivenza civile”. 

L’auspicio del sindaco è “che le telecamere di videosorveglianza del centro possano identificare gli autori di questo gesto inqualificabile, ma in ogni caso chi lo ha compiuto, che sia un cittadino di Busto o meno, non è degno di frequentare la nostra bella città”. Quindi il primo cittadino rivolge un appello a chi ieri pomeriggio ha sfilato in centro per dire no alla guerra: “Spero che i manifestanti che hanno sfilato per il centro, oltre a prendere le distanze dalla guerra, abbiano anche la decenza di prendere le distanze da questi incivili che sfilano insieme a loro, e magari anche di farsi avanti per contribuire a riparare il danno e a ripulire i muri del liceo classico. Un conto – conclude Antonelli – è la libertà di pensiero, che è garantita a tutti a prescindere dalle opinioni che esprimono, ma ben altro è pretendere di avere la libertà di rovinare e imbrattare la nostra città. Fatelo con le pareti di casa vostra, perché a Busto non siete i benvenuti!”