Il coro dell’abbazia di Morimondo cela un mistero

Un libro ricostruisce cinque secoli di storia dell’opera di Giramo, da chiarire la complessa iconografia

Il coro dell’abbazia di Morimondo cela un mistero

Il coro dell’abbazia di Morimondo cela un mistero

"Noi sappiamo che il coro della chiesa abbaziale di Morimondo fu fatto nel 1522 dall’abbiatense Francesco Giramo perché fu lo stesso artista a lasciarne testimonianza, con la sua firma incisa su una testata del manufatto “Francisqus Giramus abiacrassinus faber monachorum inpensis hoc opus fecit”, ovvero “Francesco Giramo maestro da legname abbiatense fece quest’opera a spese dei monaci”. Curioso – afferma lo storico Mario Comincini – l’uso di “abiacrassinus” che è la forma latinizzata dell’espressione dialettale “biagrassìn”, con cui si indicavano gli abbiatensi fino a qualche decennio fa".

Di Francesco Giramo – ricordato anche nella toponomastica di Abbiategrasso – se ne parla quest’oggi in Abbazia in occasione della presentazione del libro "Il Coro di Morimondo: cinque secoli di storia" che raccoglie i testi di Stefania Buganza, Massimiliano Caldera, Mario Comincini, Paola Barbara Conti, Massimo Ferrari Trecate e Paolo Mira. Le fotografie sono di Maurizio Bianchi. "La famiglia Giramo è attestata in Abbiategrasso almeno dalla prima metà del Quattrocento e diversi suoi esponenti compaiono frequentemente negli atti notarili – dice ancora Comincini –. Morto il padre nel 1945. i due fratelli compaiono in relazione con monastero di Morimondo nel 1514, quando rubano due cavalli alle truppe francesi in transito e li nascondono appunto nel monastero. Quindi forse già lavoravano o avevano lavorato per i monaci". I lavori per la realizzazione del coro iniziarono nel 1521 e durarono almeno un anno. È possibile che il coro, nelle strutture portanti, sia stato eseguito direttamente sul posto, piuttosto che nella bottega di Abbiategrasso, dove invece possono essere stati curati i dettagli e le parti decorative. Francesco Giramo sarebbe poi morto prima del 1540.

Tutto chiaro? Non proprio "Resta ancora da chiarire – dice Comincini - a chi si deve la complessa iconografia che decora gli stalli del coro e che non può essere stata elaborata da Francesco. Da chi fu suggerita? Un dato singolare è che il coro risulta ad oggi essere la sua unica opera conosciuta. Da oltre un secolo ci si chiede infatti chi sia stato questo personaggio, quale la sua formazione, quale la sua possibile produzione. In effetti sembra poco verosimile che un maestro da legname con un talento di quel genere sia comparso improvvisamente, abbia creato un capolavoro e sia poi scomparso senza lasciare altre opere".

Giovanni Chiodini