Iftar nel nome dell’integrazione e condivisione

Centinaia di partecipanti alla terza edizione della cena organizzata dal Centro islamico

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È stata un successo la terza edizione dell’Iftar organizzato dal Centro islamico di Saronno sabato nella sede di via Grieg dove, dalle 19,30, sono arrivate alla spicciolata centinaia di persone.

C’erano i fedeli del Centro islamico e una cinquantina di ragazzi che, malgrado il digiuno, hanno lavorato senza sosta per organizzare al meglio l’accoglienza. Tante le famiglie saronnesi, gruppi di ventenni e membri di associazioni che hanno deciso di condividere questo momento con la comunità islamica spesso invitati da un collega o da un amico. Una presenza così numerosa che ha costretto gli organizzatori ad allestire tavoli all’ultimo momento. Eppure tutti hanno trovato posto e per tutti c’è stato un piatto della cena che raccontava, fin dalla scelta del menù, l’integrazione.

L’ha spiegato il portavoce del centro Latif Chridi: "Abbiamo preparato il riso speziato a rappresentare i fedeli asiatici, la zuppa Harira per quelli marocchini, i datteri dalla Tunisia ma anche un pezzo di pizza. Insieme ai piatti della tradizione la pizza c’è sempre quando rompiamo il digiuno perché ai nostri figli piace e ormai è parte della nostro quotidianità come noi ci sentiamo parte di questa comunità".

A fare gli onori di casa l’imam Najib Al Bared, i responsabili del centro Latif Chridi e Sadok Hammami e Saif Abouabid, voce guida della serata.

Tante le autorità presenti: il prefetto di Varese Salvatore Rosario Pasquariello, i sindaci Augusto Airoldi (Saronno), Marco Giudici (Caronno Pertusella), Alberto Oleari (Turate) e Gilles Andrè Ielo (Rescaldina), il maggiore dei carabinieri Fortunato Suriano, una delegazione della polizia locale con l’ex comandante Giuseppe Sala e una della Croce rossa.

La serata ha anche visto la prima visita del prevosto monsignor Claudio Galimberti alla struttura. Al termine della serata e dei discorsi ufficiali, in cui si è parlato di integrazione di condivisione della vita cittadina e in cui non è mancato un accenno alle difficoltà della pandemia e della pressante richiesta di pace per l’Ucraina, un momento di preghiera per tutti i fedeli guidati dall’imam Najib Al Bared, con un pensiero anche del prevosto e dei sindaci presenti. Agli ospiti sono stati donati dei quadri con versetti del Corano ispirati al loro ruolo nella comunità.

Sara Giudici