Varese, servono hotel per isolare i positivi

Due bandi di Ats Insubria a caccia di strutture dove ospitare chi esce dall’ospedale o deve stare in quarantena

Davide Galimberti, sindaco di Varese

Davide Galimberti, sindaco di Varese

Varese, 4 novembre 2020 - Mentre la provincia di Varese si conferma la peggiore, dopo quella di Milano, nella corsa del contagio (a ieri i nuovi casi erano 1.192, subito dopo i quasi tremila casi milanesi), la direzione di Ats Insubria ha pubblicato due avvisi per la ricerca di strutture che permettano il corretto isolamento di casi accertati Covid-19 positivi, asintomatici o paucisintomatici. Il primo bando è relativo alle degenze di comunità, gli spazi che possano accogliere pazienti stabilizzati, ma che hanno bisogno di assistenza infermieristica continuativa o di interventi sanitari a bassa intensità clinica non gestibili a domicilio.

L’utenza di queste strutture è quindi costituita da pazienti clinicamente stabili in attesa di negativizzazione dimessi dalle strutture di ricovero, oppure provenienti da strutture residenziali sociosanitarie o ancora dal territorio. In quest’ottica il Comune di Varese aveva proposto nei giorni scorsi l’ex clinica La Quiete, chiusa da alcuni anni. Ma l’ipotesi non sarebbe percorribile. "La Quiete – spiegano da Ats – appare priva di requisiti strutturali e di agibilità che possano garantire la funzione di degenza di comunità". L’altro avviso emesso da Ats riguarda invece la ricerca di strutture alberghiere per l’accoglienza in isolamento di persone autosufficienti positive al Covid. In questo modo si vuole dare una risposta a quelle persone che non hanno la possibilità di effettuare il periodo di quarantena nel proprio domicilio, in quanto prive di soluzioni abitative idonee in ordine alla non diffusione del virus in ambito familiare. I bandi saranno attivi per tutto il periodo dell’emergenza. "Con l’attivazione di queste due soluzioni organizzative – sottolinea il direttore generale Lucas Maria Gutierrez – Ats Insubria punta a sviluppare ulteriormente gli strumenti messi a disposizione del territorio per consentire una più celere dimissione dalle strutture ospedaliere".

La pubblicazione dell’avviso sui “Covid hotel“ è stata accolta positivamente dal sindaco di Varese Davide Galimberti. "Bene – ha detto – che anche a Varese si cerchino strutture in grado di accogliere persone positive al Covid che sono autosufficienti ma che, nelle loro abitazioni, farebbero fatica a isolarsi e metterebbero a rischio parenti o conviventi". Gli fa eco l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari che cita l’esempio di un albergo di Milano che nella prima fase della pandemia ha svolto proprio questo ruolo. "Il nostro punto di riferimento – spiega – è ovviamente l’esperienza milanese, con l’Hotel Michelangelo che ha reso un servizio utile alla cittadinanza e, soprattutto, agli ambienti sanitari". Sul tema interviene anche il sindaco di Busto Arsizio e presidente della Provincia di Varese Emanuele Antonelli, che ringrazia Ats Insubria, Asst Valle Olona, il Prefetto di Varese e la Camera di Commercio che si sono adoperati a favore di questa opportunità.