
Si tratta di cinque ragazzi, tutti maggiorenni
GALLARATE – La baby gang, poco più che maggiorenni i componenti, era solita muoversi nella zona di Gallarate e scegliere un obiettivo: poteva essere un esercizio commerciale o una persona, che veniva, a seconda dei casi, saccheggiato o rapinata, anche utilizzando violenza, tutti incuranti e sprezzanti di ogni principio di legge e di civile convivenza.
L’attività di indagine condotta dalla Divisione polizia anticrimine ha individuato i componenti e l’altro giorno il questore di Varese ha adottato misure di prevenzione personali a carico di cinque di loro, considerati socialmente pericolosi in quanto responsabili nei mesi scorsi di svariate condotte di reato contro il patrimonio, contro la persona e contro le forze dell’ordine.
La ricostruzione dei poliziotti ha messo in luce l’esistenza di una vera e propria baby gang gravitante per lo più a Gallarate e nei comuni limitrofi e capeggiata dal più grande del gruppo, con già diversi precedenti penali alle spalle per furto, rapina aggravata, danneggiamento, spaccio di droghe e porto di oggetti atti a offendere, già destinatario, lo scorso anno, di un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno a Gallarate.
Tra gli episodi valutati dalla polizia di Varese, quello avvenuto alla fine del mese scorso, quando il personale del commissariato ha riconosciuto il più grande del gruppo come l’autore, all’interno di un esercizio commerciale del centro città, di una rapina aggravata in danno di un giovane che, nella circostanza, veniva preso a calci e rapinato del borsello. A tutti i componenti della banda il questore ha notificato la misura di prevenzione dell’avviso orale, che impone loro di tenere una condotta conforme alla legge, pena l’aggravamento delle sanzioni penali in caso di reiterazione di condotte delittuose.
Al più grande, responsabile a sua volta di episodi ancora più gravi, il questore ha applicato il cosiddetto Daspo fuori contesto (divieto di accesso alle manifestazioni sportive), una misura di prevenzione prevista per sanzionare condotte violente negli stadi ma che, da qualche anno, è applicabile anche a coloro i quali si producono in condotte violente in contesti ordinari e non solo in ambito sportivo.
Nel mese scorso a suscitare allarme invece è stato quanto accaduto a Busto Arsizio, dove una quarantina di giovani, per lo più stranieri, hanno causato disordini la sera del 10 gennaio, in piazza Garibaldi, gridando insulti contro le forze dell’ordine e il Governo. I responsabili, due marocchini, irregolari, sono stati immediatamente espulsi.