
La funivia di Monteviasco
Curiglia con Monteviasco (Varese), 4 marzo 2017 - La minuscola Monteviasco, frazione di Curiglia, 70 abitanti in tutto, cerca un macchinista capo stazione per la sua funivia. E più di cento mandano curricula da tutta Italia: "Dal Trentino alla Sicilia - spiega Oratio Morandi, presidente della cooperativa Au Suriv, che gestisce l’impianto – Qualcuno cerca di scappare alla crisi, altri vogliono cambiare vita lontani dallo stress". Perché la particolarità di Monteviasco è una: puó essere raggiunta esclusivamente a piedi lungo una mulattiera da 1.200 gradini datata 1800, oppure attraverso la funivia che da Curiglia-Mulini di Piero porta alla minuscola frazione. Un luogo scollegato dal mondo, ancora più isolato dallo scorso 27 gennaio, giorno in cui Agostino Ranzoni, per tutti Silvano, è morto a 59 anni, vinto da una grave malattia. Era il macchinista della funiva e il suo ultimo viaggio è stato nella cabina gialla appesa a un filo che ha guidato per più di 25 anni. La sua morte ha aperto un’opportunità lavorativa in questo posto ai confini del mondo. La cooperativa che gestisce l’impianto ha pubblicato un bando d’assunzione. "Mai ci saremmo aspettati di ricevere oltre cento curricula – spiega Morandi – e che arrivassero da tutta Italia". La proposta è chiara: lavoro part time, dalle 18 alle 20 ore settimanali, con tutti i weekend e i festivi impegnati, perché Monteviasco è stata scoperta dai milanesi per le gite fuoriporta o per la seconda casa in montagna. Il tutto per 700 euro al mese. Chi ambisce al posto deve avere più di 18 anni e tutti i requisiti di chi possiede la patente C. "Senza per forza avere la patente C", si precisa. Ma perché qualcuno dalla Sicilia dovrebbe trasferirsi a Monteviasco per 700 euro al mese? "Pensavamo fosse la crisi - risponde Morandi - e certo c’è anche quella. Ma in molti vogliono cambiare vita. L’età degli aspiranti va soprattutto dai 55 ai 65 anni. Ci sono anche due direttori di banca. Sono persone stanche dello stress, dei ritmi forsennati, che cercano un rifugio. Vogliono tornare alle cose semplici, rallentare. Ma soprattutto vogliono isolarsi, trovare la montagna, poca gente, vita semplice. Per molti questa richiesta di lavoro è una fuga". Settimana prossima arriveranno gli ingegneri per le selezioni. “Chiameremo prima quelli che abitano più vicini; poi allargheremo il giro di colloqui". Il requisito fondamentale? "Non soffrire di vertigini. Per il resto qui è un buon posto per cambiare vita".