Frontalieri in Svizzera, esplode la protesta: "Tassa sulla salute iniqua"

Anche la riduzione del telelavoro scontenta gli italiani che ogni giorno varcano il confine

Frontalieri, la dogana di Ponte Chiasso tra Como e la Svizzera

Frontalieri, la dogana di Ponte Chiasso tra Como e la Svizzera

Telelavoro e tassa sulla salute: sono stati i temi riguardanti i frontalieri affrontati con il webinar organizzato dalla Camera di commercio di Varese, relatori Roberta Tolomeo (Cgil), Debora Pesce (Uil) e Matteo Ponzoni (Cisl). Un’opportunità dunque per ascoltare le domande dei diretti interessati, i lavoratori che ogni giorno varcano il confine per raggiungere la Svizzera e nello stesso tempo fornire chiarimenti su due argomenti nei confronti dei quali molte sono le perplessità, in particolare per quanto riguarda il nuovo balzello sulla salute del quale le tre sigle sindacali, nazionali e territoriali chiedono l’abrogazione. Ha ribadito Roberta Tolomeo (Cgil), "la tassa sulla salute che dovrebbe essere pagata dai vecchi frontalieri è iniqua, illegittima, incostituzionale, viola l’accordo internazionale tra Italia e Svizzera,va abrogata". Nello specifico, il balzello, indicato nella Legge di bilancio, approvata dal Governo, prevede una tassazione dal 3% al 6% sul reddito netto, con un tetto massimo fino a 200 euro al mese, e riguarda i vecchi frontalieri che dovranno pagare anche per i familiari a carico, ha sottolineato Tolomeo, "lavoratori che già pagano con i loro ristorni". Ancora non si sa come sarà pagata, l’auspicio è che sia abrogata e in questa direzione lavorano i legali dei sindacati. Scontenta i lavoratori e i sindacati anche la decisione di riconoscere il telelavoro per una quota pari al 25%, secondo l’accordo tra Italia e Svizzera, che invece era disposta a riconoscerlo ai frontalieri per il 40%. Ha detto Debora Pesce (Uil) "Chiediamo che il governo ci convochi. Dunque la discussione è aperta, provvedimenti indubbiamente da rivedere per i sindacati perché penalizzano i lavoratori frontalieri, 90mila nel nord Italia verso la Svizzera, ben 30mila nel territorio varesino. Sulla tassa della salute interviene Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale dei frontalieri per la Cgil, "è iniqua, penalizza i vecchi frontalieri, ovvero i lavoratori riconosciuti come tali dal 31 dicembre 2018 al 17 luglio 2023, viola l’accordo internazionale tra i due Stati, Italia e Svizzera, impone la doppia tassazione sullo stesso reddito. I vecchi frontalieri pagano già alla fonte, con il nuovo balzello devono pagare due volte".