
Vivaio Saronno, il progetto di comunicazione che accompagna la rigenerazione urbana dell’area ex Isotta Fraschini, ha reso noto la sintesi dei risultati dell’attività di caratterizzazione geologica della maxi area dismessa tra via Milano e via Varese. La proprietà ha incaricato il geologo Luca Matteo Pizzi della realizzazione del piano di caratterizzazione dell’ex area industriale Isotta Fraschini. Si tratta della fase che precede l’inizio dei lavori di messa in sicurezza e bonifica. Una relazione geologica che definisce con precisione i lineamenti geomorfologici dell’area, descrivendo – tra le altre cose – lo stato di alterazione del terreno nonché la qualità delle acque di falda sotterranea. Tutto questo con il fine di delineare il dataset su cui prospettare le possibili metodiche di risanamento ambientale del sito.
Sono oggi disponibili i dati rilevati dai carotaggi effettuati a inizio 2021: tra gennaio e marzo è stata eseguita una massiccia campagna geognostica, nella quale sono stati realizzati 43 sondaggi a carotaggio continuo e 54 trincee esplorative dalle quali, complessivamente, sono stati prelevati circa 1150 campioni e 7 piezometri per il monitoraggio della falda idrica sotterranea. Questi dati saranno il punto di partenza per la realizzazione del progetto di bonifica del sito. È il primo passo concreto verso la rinascita dell’immensa e cruciale area dismessa. I riflettori sul futuro dei capannoni si sono accesi nell’estate 2017 quando è stata messa in vendita l’area dismessa. Originariamente i periti hanno valutato l’area 20 milioni di euro e, considerando che probabilmente saranno necessari almeno 9 milioni di euro per la bonifica dei terreni, si era partiti da una base d’asta di 11 milioni di euro.
Tutte le aste andate deserte ma c’è stata una trattativa privata che ha portato Giuseppe Gorla dirigente in pensione di una società di consulenza internazionale a diventare il proprietario dell’ex area dismessa acquistata tramite l’srl Saronno città dei beni comuni. L’obiettivo a medio-lungo termine, infatti, è di ospitare un polo universitario, con un campus, un polo museale e delle residenze ispirate alle corti lombarde con l’idea di "creare qualcosa di esteticamente bello in grado si portare a Saronno i turisti che fanno tappa a Milano". Un progetto che ha già fatto passi concreti come l’accordo con l’Accademia di Brera che sta consolidando un legame con la città anche attraverso una convenzione per mostre ed eventi con il Comune.