Ex carcere. Un modello di recupero

I lavori di riqualificazione delle vecchie carceri ottocentesche di Busto Arsizio sono iniziati: l'edificio sarà trasformato in uno spazio culturale, con sale di lettura, sale studio, caffè letterario e spazi dedicati alla memoria e alla cultura digitale. Un progetto importante che mira a superare l'ambiente di costrizione e sofferenza.

Ex carcere. Un modello di recupero

Ex carcere. Un modello di recupero

Proseguono i lavori per la riqualificazione delle vecchie carceri ottocentesche che si affacciano su via Borroni. La gente passa, qualche cittadino si ferma incuriosito, osserva lo storico edificio impacchettato, i commenti sono positivi, "finalmente sparirà il degrado". Per la struttura che risale alla metà dell’ottocento è iniziata la rinascita, attesa da decenni. La salvezza è arrivata con il Pnrr, la ristrutturazione del vecchio carcere è infatti il primo cantiere tra quelli finanziati con i fondi europei.

I lavori hanno preso il via il 20 novembre e permetteranno di recuperare un edificio dall’indubbio valore storico culturale, inserendo al suo interno spazi da dedicare alla cultura, in particolare a supporto della biblioteca Roggia, come sale di lettura, sale studio, un caffè letterario e spazi dedicati alla memoria e alla cultura digitale. Un progetto importante che ha suscitato interesse a livello nazionale.

Di recente, infatti, l’assessore alla Cultura e vicesindaco Manuela Maffioli (nella foto con il sindaco Emanuele Antonelli) ha partecipato a Roma al Festival nazionale Città in scena dedicato alla rigenerazione urbana. Una vetrina importante per il progetto: Maffioli non ha sottolineato solo la significativa destinazione culturale come spazio di ritrovo e crescita per ragazzi e adulti, ma anche l’importanza di una riqualificazione nel segno della memoria, perché il recupero sarà conservativo e salverà le testimonianze umane che l’edificio conserva.

L’auspicio, ribadisce l’assessore, "è che l’edificio possa rappresentare un superamento di sé: da ambiente di costrizione e sofferenza a ambiente di vita, educazione, elevazione". I lavori dovrebbero terminare entro marzo del prossimo anno.

Rosella Formenti