
Sequestrati immobili, un appartamento e un box, per un valore di 230mila euro a due indagati per bancarotta fraudolenta. I finanzieri del Comando Provinciale di Varese, su delega della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale bustocco. L’urgenza del sequestro è stata determinata dalla pubblicizzazione da parte di un’agenzia immobiliare della messa in vendita degli immobili, sequestrati preventivamente, per evitare il definitivo incasso del profitto in danno della garanzia patrimoniale verso i creditori. La società dei due indagati è stata costituita nel 2014, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di imballaggi ed è stata dichiarata fallita nel 2019. Le indagini della compagnia di Gallarate si sono concentrate sull’analisi della corposa documentazione bancaria per gli anni dal 2014 al 2018 e hanno scoperto il disegno che ha portato al fallimento della società attraverso la sistematica omissione del pagamento dei debiti verso l’erario e gli enti previdenziali, il drenaggio di denaro dai conti correnti societari per finanziare indebitamente un’altra società riconducibile agli stessi indagati, nonché per l’accensione di mutui intestati a"prestanomi". L’altro giorno il sequestro preventivo degli immobili, misura eseguita in fase di indagine preliminare. In relazione alla vicenda la colpevolezza degli indagati sarà definitivamente accertata solo con la sentenza irrevocabile di condanna a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca dei beni sequestrati a favore dell’erario e dei creditori. R.F.