Dare un senso alla malattia oncologica, mettendoci la faccia

Dare un senso alla malattia oncologica, mettendoci la faccia

Dare un senso alla malattia oncologica, mettendoci la faccia

Dare un senso alla malattia. Per una donna che scopre un tumore al seno, racconti e fotografie possono diventare strumenti preziosi per rinascere. I ricercatori di Cremit (Centro di Ricerca sull’Educazione ai media, all’Innovazione e alla Tecnologia dell’Università Cattolica) hanno esaminato le diverse forme di “Sorrisi in rosa“, il progetto di prevenzione nato sette anni fa da un’idea dei senologi di Humanitas in collaborazione con la fotografa Luisa Morniroli e la scrittrice Cristina Barberis Negra, entrambe ex pazienti, e che coinvolge oltre cento donne da Torino a Catania, da Milano a Bergamo e Varese. Le donne sono così le protagoniste della mostra fotografica che veste le sale d’attesa di tutti gli ospedali e centri medici Humanitas. È visibile tutto l’anno, per esortare alla prevenzione e al tempo stesso infondere fiducia alle pazienti in cura. Alla Mater Domini è allestita nel corridoio che porta all’accettazione.

Silvia Vignati