Promoter uccisa, suicida in carcere il killer di Marilena Re

Vito Clericò s'è tolto la vita nel penitenziario di Busto Arsizio dove stava scontando l'ergastolo per l'omicidio

Vito Clerico era rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio

Vito Clerico era rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio

Busto Arsizio (Varese), 29 novembre 2020.  Vito Clericò, il 64enne di Garbagnate Milanese condannato in secondo grado all'ergastolo per l'omicidio nel 2017 dell'amica Marilena Rosa Re, promoter 58enne di Castellanza uccisa per soldi, fatta a pezzi e sepolta nell', si è suicidato nel tardo pomeriggio di oggi nel bagno comune del carcere di Busto Arsizio. A quanto emerso ha ingoiato sacchetti dell'immondizia fino a soffocarsi. L'uomo ha lasciato una lettera nella quale ha spiegato il suo gesto criticando l'operato della giustizia. 

Clericò era stato condannato nel gennaio del 2019 all'ergastolo (con rito abbreviato), ossia con lo sconto sulla pena che in questo caso ha tolto all’imputato l’isolamento diurno. Il movente del terribile omicidio, secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dai carabinieri di Busto Arsizio, sarebbe stata una somma di 80mila euro che la vittima, ex vicina di casa di Clericò, aveva dato al pensionato e alla moglie Alba De Rosa nel 2014 chiedendo di tenerla in custodia in attesa di sistemare alcuni problemi con il Fisco.

In realtà la coppia avrebbe usato i soldi per pagare debiti pregressi e spese ordinarie, e al momento di restituire il denaro non aveva più nulla. In questo contesto il 66enne premeditò l’omicidio portando la promoter nel suo orto di via Volta: qui l’ha uccisa con «almeno sei colpi di natura contusiva» alla testa, ha decapitato il cadavere, seppellito il corpo e poi ha gettato il cranio in un campo vicino alla ferrovia.