Busto Arsizio, guerra al caro mensa: sospesa fino a luglio la protesta dei genitori contro i balzelli in arrivo

L’aumento del costo del pasto giornaliero da 5,80 a 6,30 euro prevista dal prossimo anno scolastico ha scatenato la rivolta. Il Comune ha incontrato mamme e papà degli alunni delle elementari

Una mensa scolastica

Una mensa scolastica

Busto Arsizio (Varese) – Al momento è sospesa la protesta a Busto Arsizio dei genitori contro il "caro mensa", l’aumento del costo del pasto giornaliero, da 5,80 euro a 6,30 euro che scatterà il prossimo anno scolastico.

La decisione è stata presa dopo l’incontro, avvenuto il 23 aprile, con il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore alla Politiche educative Daniela Cerana che hanno espresso l’impegno ad intervenire con alcune soluzioni che saranno oggetto di un nuovo confronto con le famiglie nel mese di luglio. Genitori dunque invitati ad avere pazienza ancora qualche mese ma non sono affatto tranquilli.

Lunedì sera i rappresentanti dei genitori delle scuole primarie alle prese con il rincaro del servizio mensa si sono ritrovati per fare il punto della situazione e decidere eventuali azioni da promuovere per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda.

La mobilitazione è cominciata il 15 aprile, quando la maggior parte dei genitori degli alunni della scuola elementare nel rione Sant’Anna ha disdetto il pranzo riportando a casa i figli per il pasto poi riaccompagnati per le lezioni del pomeriggio.

La protesta si è subito estesa con un’elevata adesione alla scuola Rossi nel rione di Borsano e poi alla scuola Bertacchi, nel quartiere di Sant’Edoardo. Protesta quindi rientrata in vista della riunione, convocata il 23 aprile scorso, con il sindaco Antonelli e l’assessore Cerana, conclusa con l’impegno a un nuovo incontro tra le parti, con le soluzioni sul tavolo, nel mese di luglio.

Nel frattempo lo "sciopero della mensa" è stato sospeso in attesa di conoscere le risposte da parte dell’amministrazione comunale che sta valutando alcune soluzioni, tenendo conto delle richieste dei genitori, come una diversa suddivisione delle fasce Isee, più scaglionate rispetto a quella attuale e la reintroduzione dello sconto del 50% per il secondo figlio iscritto al servizio mensa, cancellato dal prossimo anno scolastico.

La preoccupazione tra le famiglie, finchè dall’amministrazione non arriveranno risposte chiare, resta dunque alta, l’aumento del costo del pasto giornaliero per singolo figlio si annuncia come un vero e proprio salasso per i bilanci familiari. Spiega un genitore:"l’incremento è eccessivo, per una famiglia con due figli l’aumento sarà di 799, 50 euro all’anno, per chi ha tre figli iscritti alla mensa di 1.445, 25, ancora più pesante la situazione per chi ha 4 figli, 1.773,25 euro in più rispetto ad oggi. Non è accettabile". E per questo da parte delle famiglie è stata avanzata la richiesta di poter portare il pasto da casa, come succede in tre scuole in Brianza, ma a quanto pare proposta non facilmente attuabile.