
Il direttore del carcere di Busto, Orazio Sorrentini
Busto Arsizio (Varese), 1 maggio 2020 - Generosità di detenuti. Generosità di chi, in una vita di isolamento, ha pensato all’isolamento dei malati di Covid-19. I 400 detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio hanno raccolto con una colletta 2.177 euro per l’acquisto di 56 tablet con cover antisettiche per essere usate nei reparti a rischio contagio degli ospedali. Sono state consegnate, all’ospedale di Circolo di Varese, all’ingegner Giovanni Poggialini, responsabile dell’ufficio tecnico dell’Asst Sette Laghi, dal direttore del carcere di Busto, Orazio Sorrentini, dalla comandante della polizia penitenziaria Rossella Panaro, dal cappellano don David Maria Riboldi.
I supporti marca Lenovo e Ipad Apple verranno suddivisi fra i vari reparti e anche in altri ospedali come a Tradate. "L’idea – racconta don David – è nata all’inizio dell’emergenza Coronavirus con le rivolte e le violenze in diverse carceri. A Busto, invece, non è successo nulla. I detenuti sono stati concordi: “Niente rivolte. Anzi, cerchiamo di dare una mano alla comunità, che in questo momento ha bisogno di noi”. Il caso ha voluto che un mio amico di Induno Olona, Gianluca Covino, fosse già impegnato con altri per donare dei tablet all’ospedale di Varese. Ne ho parlato ai miei detenuti. L’idea è piaciuta subito. In ogni sezione c’era un detenuto che faceva da collettore. Ho assistito a scene simpatiche. “Tu quanto dai? È poco. Tira fuori di più”. In una sezione quello addetto alla raccolta era seduto su un tavolo. Stessa scena. “Tu quanto dai?”, “No, tu che non hai niente sei dispensato. Basta il gesto di buona volontà”. Devo ringraziare anche il direttore e il comandante che si sono impegnati in prima persona".
A fare da tramite per l’acquisto e la consegna è stata la cooperativa La Valle di Ezechiele, che ho fondato per il reinserimento lavorativo dei detenuti e che ha sede nella casa circondariale di Busto. "Il Covid sradica il malato dalla famiglia, dal suo ambiente – prosegue don David –. Lo costringe alla solitudine, fisica e affettiva, a una sorta di reclusione forzata in un letto di ospedale. Per questo è così importante per lui riuscire a comunicare. I detenuti di Busto lo sanno e per questo hanno dimostrato tanta generosità. Meritano il titolo di detenuti più generosi d’Italia. La somma di 2.177 euro è stata raccolta in 400, come a dire più di 5 euro a testa. Pensiamo che a Poggioreale ne sono stati raccolti 1.600 con una popolazione carceraria di oltre 2.000 detenuti".