FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Varese, Cocquio e Castronno: arrivano i tre borghi sociali della Sacra Famiglia

La Fondazione lancia il progetto di case per mamme in difficoltà, persone fragili, genitori di figli autistici e donne che hanno subito maltrattamenti

Don Marco Bove, presidente della Fondazione Sacra Famiglia

Varese, 11 ottobre 2019 - Fondazione Sacra Famiglia, ideatrice del progetto, li chiama «borghi sociali», quartieri che verranno riqualificati, nei prossimi mesi, per diventare luoghi accoglienti per persone in difficoltà. A Casbeno, Cocquio Trevisago e Castronno, verranno realizzati interventi di riqualificazione e ristrutturazione di aree e immobili (alcuni in stato di abbandono) per dare alloggio a oltre 150 persone e fornire servizi di supporto ad altre 750.

Un programma di rigenerazione urbana promosso da Sacra Famiglia in collaborazione con altre realtà no profit del territorio: Cooperativa San Luigi, Fondazione Felicita Morandi e Fondazione Aletti Beccalli Mosca. Tre i borghi sociali: nel quartiere Casbeno verranno riqualificati 2mila metri quadri con la costruzione di 13 appartamenti per genitori di ragazzi con autismo, seguiti dagli operatori esperti di Sacra Famiglia. Porte aperte anche alle mamme in difficoltà con bimbi piccoli e donne vittime di violenza. Il progetto prevede anche la costruzione di spazi aperti alla comunità, un «ostello solidale» con dieci posti a disposizione, servizi psico-educativi per bambini e ragazzi e ambulatori di neuropsichiatria. A Cocquio una villa abbandonata diventerà un nuovo polo per anziani e per genitori anziani con figli disabili, con dieci alloggi disponibili. Qui abiteranno anche alcune famiglie solidali: vicini di casa che si metteranno a disposizione per supportare gli altri ospiti.

A Castronno sono già presenti due ville, Mosca e Magnolia, per ospitare gli anziani, con ambulatorio medico, palestra, cappella e altri spazi dove vivere la terza età. Il nuovo intervento ha l’obiettivo di ampliare i servizi offerti, stimolando anche l’attività di volontariato per non lasciare soli gli anziani. «Vogliamo creare luoghi di vita dove le persone con storie, percorsi e bisogni diversi possano trovare le condizioni e le opportunità per uscire dall’isolamento – commenta don Marco Bove, presidente di Fondazione Sacra Famiglia –. Una grande iniziativa a favore del territorio varesino, nella quale attori pubblici e del privato sociale lavoreranno in sinergia per I bisogni concreti». Perché proprio nella provincia di Varese un progetto così ambizioso? La risposta nasce da un’analisi dei dati: «Un territorio caratterizzato da dispersione abitativa e frammentazione sociale – spiegano gli ideatori –. Oltre il 23% della popolazione ha più di 65 anni, il 48,7% delle famiglie composte da una sola persona è rappresentato da anziani di cui il 20,7% ha fra i 75 e gli 84 anni e l’11,1% più di 85 anni. I nuclei familiari monogenitore sono 35.760».