Varese, uccise il padre: in Appello riconosciuta a Biggiogero la seminfermità mentale

Condanna a 11 anni di carcere più tre in una casa di cura e custodia per il testimone chiave del caso Uva

Alberto Biggiogero

Alberto Biggiogero

Varese, 19 giugno 2019 - La Corte d'Assise d'Appello di Milano ha condannato in abbreviato Alberto Biggiogero a 11 anni di carcere, più di tre anni di misura di sicurezza in una casa di cura e custodia, per avere ucciso suo padre a coltellate nella sua abitazione di Varese, nel febbraio 2017.

L'uomo, che è stato testimone chiave nel caso della morte di Giuseppe Uva e che era in aula questa mattina, è affetto da un disturbo della personalità, per cui gli è stata concessa l'attenuante della seminfermità mentale. I giudici hanno accolto la richiesta del sostituto pg di Milano Laura Gay, che ha proposto la pena d'accordo con il difensore dell'imputato. «Mi sono reso conto di quello che è successo e ho un peso nel cuore», aveva detto al suo avvocato Stefano Bruno nel maggio 2018, dopo la lettura della sentenza di primo grado del Tribunale di Varese, che lo aveva condannato a 14 anni di carcere.