Varese, 9 dicembre 2024 – Bancarotta fraudolenta e distrazione di beni. Sono queste le accuse nei confronti di un imprenditore finito agli arresti domiciliari, dopo che la Guardia di Finanza ha interrotto un sistema che spogliava un’azienda fallita delle sue ricchezze. I beni della società, per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro, venivano trasferiti a parenti, amici e prestanome. Su richiesta della magistratura di Lodi, è stato inoltre disposto il sequestro preventivo dei beni legati all’indagato. L’operazione è stata condotta dal gruppo della Guardia di Finanza di Gallarate e ha riguardato diverse società connesse all’imprenditore, alcune delle quali operavano anche nel Varesotto.
Il fallimento di società
Le indagini dei militari delle Fiamme Gialle di Gallarate sono partite dal fallimento di società nei settori della logistica e delle pulizie. Dagli accertamenti sono emersi fatti che avevano portato al dissesto della società e, in particolare: operazioni con società riconducibili all'indagato, cessione di tre beni immobili situati nelle province di Lodi e Firenze per un importo complessivo di circa 350 mila euro, veicoli e beni di proprietà della società, il tutto per un importo complessivo pari a oltre 8 milioni di euro.
Contabilità alterata: frodi contabili e reati tributari
Nel corso dell'indagine è stato possibile constatare che l'arrestato ha alterato la contabilità al fine di trarre in inganno il lettore del bilancio abbattendo l'attivo patrimoniale. Infatti, i pagamenti in questione venivano dapprima contabilizzati come "finanziamenti infruttiferi", poi, con il cambio del sistema contabile come "anticipi fornitori" e ancora come "fatture da emettere", tutte diciture apparentemente coerenti ma in realtà celanti un intento distrattivo. Inoltre, poiché gravato da numerosi debiti tributari, il responsabile, per sottrarsi alle procedure esecutive, aveva trasferito le quote societarie di varie realtà aziendali proprietarie di numerosi immobili, tra cui anche una masseria di lusso in provincia di Brindisi, a parenti, amici e prestanome.
Imprenditore ai domiciliari
Pertanto, all'esito delle attività investigative, il rappresentante legale della società è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione del Gip di Lodi per l'interrogatorio di garanzia. “Su di esso gravavano inconfutabili prove documentali in relazione alla macroscopica e sistematica attività di drenaggio di capitali dall’impresa in favore di enti riconducibili all’indagato nonché alla sua attività di alterazione della contabilità in merito ad annotazione false e fuorvianti. Inoltre, l’attività delittuosa si è concentrata anche nell’inadempimento costante dei debiti erariali e di evasione”, spiegano dalla Finanza.
Sequestro beni per oltre 8 milioni
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lodi ha inoltre disposto il sequestro preventivo calcolato in oltre 8 milioni e mezzo di euro in relazione al profitto della condotta distrattiva nei confronti di 17 società beneficiarie dell'illecito e riconducibili all'indagato.
Indagine su larga scala
In totale, sono 21 le persone indagate, accusate a vario titolo di reati previsti dalla legge fallimentare. Il magistrato ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, sottolineando la gravità della condotta e il profitto illecito ottenuto, che supera gli 8,5 milioni di euro.