Omicidio di Samarate, la mamma di Stefania contro Maja: "Sapeva quando colpire"

Per la suocera l'assassino aveva un piano: si è scagliato contro tre persone che dormivano

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di Christian Sormani

Esami autoptici delle vittime eseguiti, ma non c’è ancora il nulla osta per i funerali di Stefania Pivetta e della figlia Giulia, le due vittime della strage di via Torino, nella villetta dove la famiglia Maja viveva dal 1999. Una vicenda che ha scosso il piccolo paese che in segno di lutto ha annullato tutte le feste in programma, come annunciato dal sindaco Enrico Puricelli. Inoltre il giorno dei funerali sarà lutto cittadino. Ma in questo caso non è ancora stato deciso se le esequie verranno celebrate a Samarate oppure a Cassano Magnago, dove abitano i genitori di Stefania, Ines e Giulio Pivetta. Anche il sindaco di Cassano, Nicola Poliseno, si era mosso per capire se i genitori di Stefania avessero volontà di seppellire la figlia nel cimitero comunale. Di fatto il desiderio della famiglia Pivetta sarebbe proprio quello di seppellire la figlia in paese. Gli stessi genitori sono intervenuti ieri pomeriggio al programma tv della Rai “La vita in diretta“, dove la mamma di Stefania ha gridato la sua rabbia nei confronti dell’ex compagno della figlia: "Maja non è pazzo e aveva preparato tutto. Lui sapeva perfettamente cosa stava facendo. Sta facendo impazzire noi dal dolore". "È una cosa che sento: c’è un disegno. Aveva preparato tutto. Aveva scelto tutto e sapeva quando colpire. Non si colpisce poi una persona quando sta dormendo. Lui ne ha colpite tre. Tre persone che stavano dormendo. Ha ammazzato tutti. L’unica cosa che doveva fare era uccidersi e basta e avere il coraggio di finire quello che aveva architettato".

"Non sappiamo altro sui soldi o sugli interessi che c’erano, sulle loro scritture, sul loro denaro. Era una famiglia unita. Mi meraviglio del comportamento di lui, ma sono convinta che aveva preparata questa strage". Poi Ines spiega: "Vorrei mandare una foto a mio genero per fare vedere come è suo figlio adesso in ospedale. Vorrei che lui mi spiegasse perché lo ha fatto guardando la foto di suo figlio". La famiglia della moglie non entra nel merito del movente, anzi continua a domandarsi i motivi che hanno portato a questa carneficina. In paese qualcuno sospetta una doppia vita che nulla ha a che fare con il fattore economico. Maja non aveva problemi con la sua attività. In paese lo chiamavano tutti architetto, ma in realtà era un geometra che non aveva mai conseguito la laurea.