PAOLO GIROTTI
Cronaca

Api sentinelle dell’aria. Il biomonitoraggio con quattro arnie a caccia di inquinanti

Il progetto di Neutalia, gestore del termovalorizzatore di Borsano. Alcuni sensori misurano i dati su campioni di miele e di cere.

Sciami di api da utilizzare come sentinelle dell’ambiente, in grado di fornire dati importanti sulla qualità dell’aria: Neutalia, società benefit che si occupa della gestione del termovalorizzatore di Borsano, ha dato il via a un progetto di biomonitoraggio per misurare la qualità dell’aria attraverso quattro arnie che ospitano 240mila api, capaci di volare fino a 3 km e che raccoglieranno - nel loro girovagare per impollinare 120 milioni di fiori - ogni genere di particella presente nell’ambiente. Il progetto di biomonitoraggio, realizzato in collaborazione con Apicoltura Urbana, prevede il posizionamento di due coppie di arnie a Magnago e a Dairago, in modo da massimizzare l’area coperta, che comprende Borsano, Sacconago e Olcella e che si estende per oltre 12,5 chilometri quadrati. Integrando l’attività naturale delle api e tecnologie all’avanguardia, come sensoristica, IoT e IA, è possibile ricavare dati preziosi per conoscere lo stato di salute di uno specifico territorio, le emissioni e quantificare la CO2 abbattuta.

Le arnie sono dotate di sensori che trasmettono in tempo reale la situazione interna e le condizioni atmosferiche. Il biomonitoraggio consente un’analisi ambientale più ampia perché prevede analisi periodiche su campioni di miele, cera, pan d’api e delle api stesse: le analisi consentono di monitorare ogni particella presente nell’ambiente, dai metalli pesanti ai Pcb (policloro bifenili), dalle diossine agli idrocarburi, dagli agrofarmaci alle microplastiche. Il biomonitoraggio prevede due cicli di sei mesi: le arnie vengono posizionate in aprile e ritirate a inizio ottobre per il periodo invernale, per essere riposizionate nel 2025 per il secondo ciclo. I campioni vengono prelevati tra giugno e luglio e a fine ciclo. I primi risultati da novembre.

"Si potranno acquisire elementi importanti per valutare la qualità dell’aria - ha detto Paola Rolfi, sindaca di Dairago -, affiancandosi ai tradizionali strumenti di monitoraggio". "Rimaniamo attenti nel monitorare l’impatto prodotto dal termovalorizzatore e alle misure preventive per garantire la sicurezza dei nostri cittadini particolarmente esposti alla vicinanza dell’impianto" ha aggiunto sindaco di Magnago, Dario Candiani.