Ampliamento di Malpensa, la Coalizione si schiera: “Stop al piano, intacca la brughiera”

Ambientalisti sul piede di guerra dopo le dichiarazioni del viceministro Galeazzo Bignami sulla possibilità di un ingrandimento dell’area Cargo

Una manifestazione degli ambientalisti a tutela della brughiera

Una manifestazione degli ambientalisti a tutela della brughiera

No all’ampliamento dell’area cargo di Malpensa. E no, più in generale, a nuovi progetti che portino a un ulteriore consumo di suolo in Lombardia. La coalizione nata per difendere la brughiera intorno al grande aeroporto lombardo si schiera dopo le recenti dichiarazioni del viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Galeazzo Bignami. 

Cosa ha detto il sottosegretario

Per l’esponente di Fratelli d'Italia, infatti, il precedente Piano nazionale aeroporti – redatto su indicazione dell’ex-ministro Enrico Giovannini – non valorizzava in modo sufficiente le aree cargo, necessarie per un vero rafforzamento del trasporto aereo in Italia. Bignami ritiene quindi - come anticipato in più occasioni dal ministro Matteo Salvini e, pochi mesi fa, anche dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni - che l’ampliamento di Malpensa sia urgente e strategico.

La posizione delle associazioni

“Si tratta di una visione miope – spiegano le associazioni  – La Lombardia è la regione con il più alto consumo di suolo in Italia, come emerso dall’ultimo rapporto Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’Ispra. Non solo: secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, la pianura padana è anche l’area con il livello di particolato più alto d’Europa. Serve un cambio di paradigma: continuare a cementificare – incentivando peraltro un mezzo di trasporto inquinante come l’aereo – è una mossa perdente».

La situazione di Malpensa

Le associazioni sottolineano i rischi per la zona verde che si estende intorno all’aerostazione del Basso Varesotto. “Qui l’espansione dell'aeroporto non si tradurrebbe solo in nuova cementificazione, ma intaccherebbe anche un habitat di grande valore – dicono gli esponenti ecologisti – Questa zona presenta infatti caratteristiche uniche, che la rendono differente dalle brughiere tipiche del Nord europa».

L’iniziativa in rete

Per questo la coalizione ha lanciato una petizione su Change.org, già firmata da oltre 8.500 persone, chiedendo più tutele per la biodiversità, l’inclusione della brughiera tra le aree della Rete Natura 2000 e una revisione del Masterplan 2035 dell’aeroporto. La raccolta firme è stata rilanciata lo scorso 25 febbraio, in occasione del convegno La brughiera di Malpensa e Lonate Pozzolo - Un tesoro da custodire, a cui hanno preso parte ospiti internazionali dal mondo della ricerca e dell’ambientalismo e presenziato più di 250 persone.