ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Alloggi sociali in via Sella

Sbloccato l’iter per restituire alla collettività i locali tolti ai clan, dopo il flop della cooperativa

di Rosella Formenti

Sarà l’amministrazione comunale a ristrutturare i locali in via Quintino Sella, confiscati alla mafia anni fa e assegnati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata al Comune nel 2017, destinati ad essere trasformati in alloggi per persone e famiglie in difficoltà economiche. Nei giorni scorsi la giunta ha approvato una spesa pari a 138 mila euro (metà a carico dell’amministrazione, l’altra metà da coprire con fondi regionali) necessari per intervenire e riqualificare l’edificio, in passato occupato da una pizzeria. Ad essere interessati dalla ristrutturazione sono il locale che ospitava l’attività al piano terra e due appartamenti al primo piano, una volta sistemati saranno messi a disposizione per dare risposte ad emergenze abitative, quindi per dare accoglienza temporanea a persone singole e famiglie in difficoltà, a donne vittime di violenza. Un passo dunque importante quello compiuto dalla giunta per sbloccare la situazione dell’immobile in via Sella che in un primo tempo, nel 2018, con una convenzione era stato assegnato ad una cooperativa sociale che avrebbe dovuto avviare nei locali un’attività di riparazione di biciclette offrendo un’occupazione ad ex detenuti.

Il progetto non era decollato e l’edificio era tornato nella disponibilità del Comune che ora ha deciso di intervenire direttamente sostenendo i costi per i necessari lavori di adeguamento per creare alloggi con finalità sociali. Da sottolineare che nel mese di dicembre 2020 il comune aveva pubblicato un nuovo bando per l’assegnazione in comodato d’uso dell’edificio ma le proposte pervenute non sono state ritenute sostenibili, da qui la decisione di Palazzo Gilardoni di intraprendere un altro percorso. "Sosterremo le spese per la ristrutturazione – spiega l’assessore all’Inclusione sociale Osvaldo Attolini – ma speriamo anche di ottenere i fondi regionali per coprire il 50% del costi. Essendo un immobile confiscato alla mafia è doveroso renderlo disponibile per un utilizzo con fini sociali". I locali non sono in buono stato, ma servono lavori di manutenzione straordinaria.